Allegri in conferenza: «Le critiche mi stimolano. Presi troppi gol con squadre di bassa classifica»

«La squadra deve imparare a non avere cali di attenzione quando è in vantaggio. Rabiot deve fare molto di più».

Allegri

Db Verona 30/10/2021 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha presentato alla stampa la partita di domani tra Juventus e Fiorentina. Di sotto le sue dichiarazioni come riportate dai colleghi di TMW.

Che partita si aspetta e come sta la squadra?

A disposizione quasi tutti tranne Kean e De Sciglio. La Fiorentina ha tre punti in più di noi, gioca bene in ampiezza e ha giocatori tecnici. Ha un allenatore bravo che ha fatto bene l’anno scorso a La Spezia e sta facendo bene anche ora. Serve una partita giusta sotto il piano tecnico e difensivo, cercheremo di fare meglio delle ultime due partite.

Un commento alla convocazione di Soulé?

Abbiamo convocato tanti giovani. Soulé è un ragazzino bravo però ora lasciamolo tranquillo altrimenti facciamo lo stesso errore che facciamo con i ragazzi giovani ossia che dopo tre partite sono da Pallone d’Oro. È una legge non scritta che un giocatore quando arriva a 25-26 anni raggiunge la maturità, poi c’è qualche eccezione. Lasciamogli fare il suo percorso.

Un commento sul progetto Under 23?

È molto importante perché anticipa la crescita dei ragazzi. I ragazzi poi dopo devono passare attraverso la B ed una A media-bassa. Poi a quel punto lì si valuta se il ragazzo può stare nella Juventus o giocare in Serie A in altre squadre. Questo è il percorso deciso per i ragazzi da quest’anno. Fagioli e Ranocchia, ad esempio, sono in B e giocano ogni domenica altrimenti perdono tempo. Qualcuno mi darà addosso, ma si sbaglia a voler mandare subito i ragazzi in Serie A. In Serie A magari non giocano. E invece devono fare un percorso, questo vale per tutti. Ecco perché tanti giovani si perdono. Gli mettiamo nella testa che dopo 30 minuti nelle big hanno possibilità di giocare in Serie A. Così li mandiamo a Sassuolo, Venezia o Empoli, non giocano e si perdono per strada. E vengono invece avanti giocatori che arrivano da Lega Pro, Serie B, Serie A.

Bonucci può riposare?

Vediamo. Oggi facciamo il penultimo allenamento, ma la squadra sta bene. Dobbiamo restare coi piedi per terra. Non è che dopo la vittoria con lo Zenit siamo diventati fenomeni, dobbiamo migliorare. Innanzitutto nel non prendere gol, anche se ne abbiamo fatti quattro. Dobbiamo togliere quella sensazione di non essere sicuri nel fare la fase difensiva. Il passaggio del turno è stato importante, ma in campionato siamo indietro. Dobbiamo stare zitti, pedalare e lavorare.

Con i due esterni ha visto una strada da poter perseguire?

Finché si cambia un calciatore o se ne cambiano due, cambia poco. Il problema non è giocare con tanti calciatori offensivi, anzi: a me piace molto. Serve però che anche loro siano disponibili a fare la fase difensiva. A volte succede che si fermino quando si tratta di difendere e che poi siano pieni di energie quando si tratta di attaccare. Questo non va bene, altrimenti diventiamo una squadra che pareggia e perde troppe partite. Dobbiamo iniziare ad avere continuità di risultati, ma per farlo occorre bene anche la fase difensiva, e quindi dare disponibilità.

Come sta Cuadrado?

Cuadrado sta bene, ha giocato tante partite e viene da due stagioni dove ha fatto molto bene. Domani non so se gioca, devo ancora decidere chi far giocare.

Locatelli e McKennie compongono la coppia giusta?

Locatelli sta crescendo così come McKennie, che ora è più ordinato e meno anarchico. Lui è un giocatore che poi nella partita riesce a inserirsi sempre in due-tre occasioni da gol. In questo momento sta molto bene fisicamente.

Cosa vi siete detti in questi giorni?

Questi giorni passati insieme sono quelli che ci sono mancati questa estate. Quando si sta insieme si lavora, si chiacchiera si cementa il gruppo. Anche non facendo allenamenti pesanti ma differenziati, tra palestra e campo. Ora però è importante chiudere bene prima della sosta altrimenti questi giorni non sono serviti a niente.

Come ha vissuto le critiche di questi giorni?

Le critiche fanno parte del gioco, soprattutto se sono rivolte ad un allenatore che non fa risultati in campionato. Sono anche uno stimolo. Per me è anche un divertimento. L’ho vissuta cercando di analizzare con tutti gli altri il momento. Dall’inizio del campionato fino ad ora ci sono capitate situazioni che vanno migliorate. Tante prestazioni non sono state cattive, a volte non meritavamo di perdere, ma se prendi 11 gol con 6 squadre che vanno dal decimo all’ultimo posto allora devi lavorare per aggiustare qualcosa. Al di là dell’autogol di Leo, con lo Zenit l’uomo che ha crossato andava raddoppiato. Non l’abbiamo fatto perché diamo delle cose per scontate e non deve accadere.

La squadra si è sbloccata dopo martedì? Che giocatore è Vlahovic?

Finché i calciatori non li alleni è difficile dare giudizi. Con lo Zenit non è la svolta. La partita con lo Zenit deve essere la nostra normalità. E cioè vincere una partita, metterla da parte e pensare a quella dopo. Non è che vinta una partita abbiamo sistemato una stagione. Quindi no, assolutamente no.

Come si ferma un attaccante come Vlahovic?

È bravo, lo dimostrano i numeri. Però noi abbiamo ottimi difensori, quindi sono tranquillo.

L’approccio sbagliato è perché la squadra è stata presuntuosa?

Non è questione di approccio alla partita. L’approccio è stato sbagliato solo a Verona, ma a Verona venivamo da una sconfitta pesante. Al contrario, dobbiamo migliorare dopo essere andati in vantaggio: lì stacchiamo la spina e diventiamo vulnerabili. Dobbiamo alzare l’attenzione.

Che aspettative ha su Dybala?

Su Paulo ho le aspettative che ho sempre avuto. Dybala è un giocatore tecnico che fa gol. Quest’anno l’ho trovato voglioso, sin dall’inizio. Da quando è rientrato dall’infortunio sta evidentemente crescendo.

Cosa manca a Rabiot?

Inutile parlare del potenziale. Adrien deve fare molto di più, semplice.

Juve-Fiorentina da bollino rosso per la Juve?

Le partite di campionato per la Juve sono tutte da bollino rosso. I fatti dicono questo, bisogna essere realisti e pratici. Noi abbiamo preso 11 gol da squadre che sono dal decimo posto in giù in classifica. Su questo bisogna migliorare. Con lo Zenit abbiamo tirato i remi in barca, il secondo gol preso era nell’aria. Dobbiamo fare quel salto. Se non ora tra 10 giorni o tra un mese, ma va fatto. La Juve non può essere una squadra che gioca le partite senza prevedere ciò che succede. Finora le nostre partite in campionato sono sempre state aperte. Su questo bisogna migliorare.

Cosa manca a Morata per essere al top?

Morata è un calciatore che quando inizia a far gol può farlo per due tre mesi. L’altra sera ha fatto una buona partita anche perché credo sia stato agevolato dal fatto di aver potuto giocare meno con le spalle alla porta.

Come procede la crescita di Kaio Jorge e in che ruolo può giocare?

Sta meglio fisicamente, può giocare da prima punta o in coppia con un altro attaccante.

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