Lewandowski riceve la Scarpa d’Oro. Ma in Germania scrivono che è “una cagata pazzesca”
La rivista 11 Freunde spiega che dagli anni 90 i gol dei 5 campionati più importanti valgono doppio. E quindi possono vincere solo i "big". "Ora è un premio noioso e senza senso"

Monaco (Germania) 17/03/2021 - Champions League / Bayern Monaco-Lazio / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Robert Lewandowski
Avete presente la Scarpa d’Oro? Il titolo che in teoria premia il più prolifico marcatore d’Europa? Oggi lo consegnano a Robert Lewandowski. E in Germania scrivono che il premio, in realtà, è una “cagata pazzesca”. Non citano Fantozzi, ma il senso è quello.
“Quello che una volta era il premio più interessante del mondo del calcio ora è diventato il più stupido”, scrive in un editoriale Uli Hesse sulla rivista specializzata 11 Freunde.
Il motivo è regolamentare. La Scarpa d’Oro in realtà viene assegnata ogni anno al miglior marcatore di uno dei maggiori campionati europei, mentre i bomber dei campionati più piccoli sono discriminati. Perché la Scarpa d’Oro ha una sua aritmetica dalla metà degli anni ’90, per la quale i gol segnati in uno dei cinque grandi campionati valgono doppio. E quindi accadono cose così: Rainer Rauffmann ha segnato 42 gol per l’Omonia Nicosia nel 1997/98 ed è finito al dodicesimo posto, pari merito con Olaf Marschall, autore di 21 reti col Kaiserslautern, e nove posizioni dietro Oliver Bierhoff, che ne fece 27 reti all’Udinese.
In pratica, scrive Hesse, “Rauffmann avrebbe dovuto segnare 84 gol per compensare il fatto che giocava in un cosiddetto piccolo campionato. Ma a Cipro all’epoca c’erano solo 14 squadre, quindi Rauffmann aveva solo 26 partite per fare 84 gol”.
Questo metodo di calcolo avrebbe lo scopo di compensare il fatto che in alcuni campionati è particolarmente facile segnare. “Ma non è detto che sia vero. Il predecessore di Rauffmann come miglior marcatore a Cipro è stato un certo Michalis Konstantinou, che ne fece solo 17 gol per l’Enosis Neon Paralimni nella stagione 1996/97. Quando Rauffmann ha segnato i suoi 42 gol è finito dietro anche, ad esempio, a Marco Negri dei Glasgow Rangers, che pure aveva segnato dieci gol in meno (in 36 partite!). In Scozia”.
Il punto per 11 Freunde è che è un premio che vuole solo grandi nomi: “Devono vincere Lewandowski, Messi e Ronaldo, non un attaccante qualsiasi di cui nessuno hai mai sentito parlare. Ma questo è il motivo che aveva reso la Scarpa d’Oro così attraente. Per un quarto di secolo un gol valeva uno. E quindi vincevano per esempio il rumeno Dudu Georgescu (1977) o il turco Tanju Colak (1988), assieme a Gerd Müller (1970 e 1972), Ian Rush (1984) a Marco van Basten (1986).