Champions nei guai per le restrizioni Covid: Lipsia-Liverpool potrebbe giocarsi a Budapest

A causa delle nuove regole sugli arrivi dal Portogallo l'Uefa potrebbe anche far disputare Arsenal-Benfica di Europa League in un match secco su campo neutro

Klopp

L’andata degli ottavi di Champions tra Lipsia e Liverpool, in programma il 16 febbraio, potrebbe giocarsi a Budapest. E’ l’ipotesi più accreditata al momento per districare il nodo dei match internazionali mentre le restrizioni per il Covid impongono veti incrociati alle trasferte delle squadre.

Sabato scorso è entrato in vigore il divieto di ingresso in Germania (che scadrà il 17 febbraio) a persone provenienti da Paesi colpiti dalle nuove varianti del Covid-19, fatta eccezione per cittadini e residenti tedeschi, e il Governo tedesco ha confermato che non ci saranno eccezioni per il Liverpool:

“L’ordinanza approvata venerdì scorso tedesco prevede solo poche eccezioni e nessun regolamento speciale per gli atleti professionisti”.

L’Uefa proprio per tentare di risolvere preventivamente questioni di questo genere ha recentemente cambiato le regole, consentendo l’inversione dei campi tra andata e ritorno: quindi un’altra ipotesi è che l’andata potrebbe giocarsi ad Anfield. La terza ipotesi, la più estrema, prevederebbe la cancellazione del match con qualificazione a gara secca, ma pare davvero scongiurata.

Lipsia-Liverpool non è l’unica partita internazionale che rischia. A causa delle nuove restrizioni sugli arrivi in territorio britannico dal Portogallo, infatti, l’Uefa potrebbe anche far disputare Arsenal-Benfica – sedicesimi di Europa League – in un match secco su campo neutro.

E così secondo Marca, l’Atletico Madrid sta cominciando a lavorare su ipotesi alternative nel caso in cui ci fossero restrizioni per la partita in programma contro il Chelsea il 23 febbraio.

 

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