ilNapolista

I giochi di prestigio della Juventus che hanno prodotto 166 milioni di plusvalenze

Dall’asse col Genoa al “sentiero svizzero”, Pippo Russo sul Domani svela il mondo di artifici finanziari che anabolizzano i bilanci bianconeri

I giochi di prestigio della Juventus che hanno prodotto 166 milioni di plusvalenze

Del giro di plusvalenze con il Genoa, lo scambio tra Rovella Portanova e Petrelli, abbiamo già scritto. Provando a spiegare perché sulla tratta Torino-Genova si consumino i migliori affari “fittizzi”, quelli che senza spostare materialmente un euro producono ossigeno per i bilanci di entrambe le società.

Pippo Russo, giornalista molto esperto nell’analisi finanziaria delle operazioni di mercato, sul Domani fa un punto molto dettagliato sulla “bolla” Juventus, sul sistema messo su dalla società bianconera per gonfiare le plusvalenze e – di fatto – anabolizzare i suoi bilanci.

L’articolo si sofferma in partenza sul caso Genoa, su Rovella (“Non abbiamo memoria di un accordo di trasferimento in cui la somma dei bonus è più elevata del prezzo-base”) e su Portanova e Petrelli. Sottolineando le cifre, di cui abbiamo già scritto, ma anche il modus operandi piuttosto sfacciato:

“dopo aver impegnato 18 milioni di euro in valore finanziario per assicurarsi Rovella e avergli fatto firmare un impegno quadriennale la Juventus lo lascia dov’è fino alla fine di questo campionato e per tutto il prossimo. Pagandogli anche lo stipendio, salvo accordi diversi. Un intreccio eccentrico, quanto basta per spingere il quotidiano sportivo spagnolo As a parlare di «malabrismo». Che in termini letterali va tradotto con «giocoleria». Parola usata in accezione non benevola. Le cifre dicono che per tre calciatori, due dei quali di Serie C, è stato movimentato un valore finanziario da 36 milioni di euro (e plusvalenze per 35,2 milioni di euro), che col maturare dei bonus potrebbe toccare quota 66,3 milioni di euro. Cifre lunari per quello che è l’attuale valore dei tre”.

Poi Russo va oltre. Perché quella della Juve è appunto una strategia ben consolidata, con ramificazioni ovunque.
Descrive gli accordi con l’Olympique Marsiglia di Pablo Longoria ex capo dello scouting bianconero diventato Chief football officer del club francese:

“da Marsiglia arriva a Torino l’attaccante Marley Aké, classe 2000, impegnato fino alla fine della scorsa stagione col Marsiglia B in National 2, categoria dilettantistica che corrisponde alla Serie D italiana. Da Torino a Marsiglia va il trequartista Franco Tongya, calciatore che giusto di recente ha cambiato agente passando da Federico Pastorello a Mino Raiola. Classe 2002, riserva in Serie C, Tongya era in scadenza di contratto con la Juventus. Il Marsiglia avrebbe potuto prenderlo a 0 euro dopo il 30 giugno. Invece ha scelto di impegnare un valore finanziario da 8 milioni di euro, ma a patto di ricevere un valore equivalente per il trasferimento di Aké”.

E lo accomuna all’operazione realizzata nel mercato invernale del 2020 col Barcellona, quella di Matheus Pereira, passato da Juventus 23 a Barcellona B per 8 milioni di euro, e Alejandro Marqués, passato da Barcellona B a Juventus Under 23 per 8,2 milioni di euro.

C’è anche “il sentiero svizzero”.

“C’è un’altra manovra di mercato della Juventus cui si sta dando meno risalto: lo scambio effettuato col Lugano, relativo ai calciatori Christopher Lungoyi, approdato alla Juventus Under 23, e Kévin Monzialo, inviato in Ticino. In questo caso non esiste una comunicazione ufficiale da parte della società bianconera che dica quale sia il valore finanziario scambiato, dunque bisognerà attendere la pubblicazione della relazione semestrale per conoscere le cifre”.

Una pista “battutissima”, quella svizzera:

“La Juventus tiene altre e ottime relazioni in Svizzera. Per esempio col Sion, società che ha una modalità d’azione particolare sul calciomercato: compra dalle italiane a prezzi alti per standard del calcio svizzero, ma poi rivende a quegli stessi club a prezzi maggiorati”.

E ancora Russo descrive gli scambi col Canton Vallese (4 milioni di euro per acquisire dall’Under 23 juventina il difensore svedese Mattias Andersson, per due giovani dalla società svizzera: Enzo Barrenechea e Yannick Cotter, spediti a giocare con la Primavera), e col Sion che si è visto concedere in prestito Nikita Vlasenko, preso un anno prima dal Lugano.
E poi col Basilea, col quale la Juve scambia Albian Hajdari e Kaly Sene.

Al 30 giugno 2020 è stata toccata la cifra monstre di oltre 166 milioni di euro in plusvalenze, ciò che non ha evitato di chiudere i conti con un rosso da quasi 90 milioni di euro“, conclude Russo.

ilnapolista © riproduzione riservata