Il Fatto presenta Project Goal: la Serie A, alla canna del gas, si vende ai fondi esteri

In cambio di un “prestito”, i club cedono il comando del calcio. I diritti tv in mano a una Spa terza, senza gara. Non a caso De Laurentiis e Lotito sono contrari: hanno i conti più a posto

Dal Pino

Il Fatto Quotidiano fa le pulci all’“Operazione Project Goal”, ovvero quella con cui

la Serie A è pronta a vendersi a fondi d’investimento la cui proprietà si snoda fra Lussemburgo, Cayman e Stati Uniti. Tutto per dare una governance indipendente, una dimensione internazionale e soprattutto un bel pacco di soldi al nostro campionato, dove i club sono alla canna del gas e sperano di salvarsi con gli 1,7 miliardi promessi da Cvc, Advent e Fsi”.

Domani, i club voteranno in assemblea il contratto, che il quotidiano ha visionato.

Prevede la creazione di una Media Company in cui confluiranno la commercializzazione dei diritti tv, la gestione di contratti commerciali, marketing e merchandising. Il 90% rimarrà alla Lega, il 10% andrà alla Salieri Investimenti: Spa con sede a Milano divisa fra i tre fondi, Cvc (50%), Advent (40%) e Fsi (10%). In pratica è un prestito: i fondi pagano 1,7 miliardi in totale, 250 subito ai club che sono disperati
e incasseranno il 10% dei diritti (100 milioni l’anno).

Il prezzo da pagare è la sovranità sulla Serie A: nel Cda a 13 membri, 7 spettano alla Lega (già eletto, tra gli altri, Andrea Agnelli), ma i fondi scelgono il potente amministratore delegato, su cui la Lega potrà porre il veto solo una volta”.

Non solo. Tra le pieghe del contratto, scrive il quotidiano, ci sono una serie di piccole clausole che rivelano il futuro del pallone.

“Ad esempio, è scritto che “MediaCo. intende lanciare il Canale della Lega”: frase che lascia capire come dovrebbe andare già l’asta sui diritti tv del prossimo campionato. Si mette in conto che la Champions cambierà: dal 2024 avrà 36 squadre (oggi sono 32) e 225 gare (più del doppio delle attuali), da disputare non solo durante la settimana ma anche nei weekend”.

Domani se ne discuterà in assemblea. Lotito e De Laurentiis sono i più contrari

non a caso i proprietari dei club con i conti più a posto: loro non hanno bisogno di un’operazione che per altri ha assunto i contorni della disperazione. Bastano pochi voti per far saltare tutto”.

Il problema vero, però, è la legge Melandri, per cui solo la Lega può commercializzare i diritti tv.

“Così, invece, in posizione di monopolio sarebbe una società terza, con dentro un privato, scelta senza gara. È vero che le linee guida restano all’assemblea, ma sarebbero stilate e proposte dalla MediaCo”.

La parte sportiva dovrebbe spettare solo alla Lega, almeno formalmente, ma nel contratto è scritto che l’unica modifica al format accettata nei prossimi 15 anni sarà il passaggio da 20 a 18 squadre,

“per tutto il resto bisognerà valutare l’impatto negativo sui ricavi (ed eventuali penali)”.

Così, conclude il quotidiano, “i fondi saranno padroni del campionato”.

“I club sono disperati, hanno bisogno di soldi subito: è per questo che si vendono la Serie A”.

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