Il New York Times: dirigenti della Fifa strapagati per non fare niente, il mestiere più bello del mondo

Durissimo articolo contro la bella vita del governo mondiale del calcio: immuni alla crisi, hanno soldi e benefit per restare fedeli ai capi

infantino

“L’industria del calcio sta lottando con gli effetti finanziari del coronavirus. Le leghe contano le loro perdite in centinaia di milioni di dollari. Gli stadi sono ancora vuoti. I giocatori, anche quelli dei club più ricchi, hanno accettato milioni in tagli e differimenti salariali. Ma c’è un gruppo che si è dimostrato immune ai costi della pandemia: i massimi dirigenti della FIFA”.

Comincia così un articolo del New York Times, ripreso integralmente anche da La Nacion, sugli “uomini e le donne che occupano i 37 seggi del Consiglio FIFA che continuano a guadagnare stipendi di centinaia, migliaia di dollari” con una “partecipazione necessaria di sole tre riunioni”.

Per i massimi dirigenti il lavoro alla FIFA, scrive il NYT, è spesso solo una delle tante voci di guadagno. Alcuni fanno anche parte dei consigli esecutivi dei loro organi di governo a livello locale, posizioni che offrono i propri significativi vantaggi finanziari.

Tra la FIFA e le sue sei confederazioni regionali, quest’anno solo la UEFA ha attuato tagli alla retribuzione dei dirigenti: un 20% in meno per i tre mesi in cui le competizioni sono state sospese.

Durante la pandemia, poi, le “call” sono state più brevi che mai, secondo i partecipanti. “La maggior parte dei membri non parla mai. In effetti, alcuni non dicono una parola da anni, secondo i membri più anziani. E poi, scrive il NYT, già prima il FIFA Council Bureau, un gruppo più ristretto composto dal presidente dell’organizzazione, Gianni Infantino, e dai presidenti delle sei confederazioni regionali, prendeva la maggior parte delle decisioni importanti.

“Tra le posizioni di governance sportiva, un seggio nel Consiglio FIFA è una delle poltrone più ambite al mondo. In anni normali, i membri vengono trasportati in aereo in località esotiche e alloggiati nei migliori hotel, e alle riunioni spesso si limitano a sostenere il voto dei loro presidenti regionali. Ora che devono rimanere a terra, sembra che il loro unico sacrificio finanziario sia l’impossibilità di utilizzare le indennità di viaggio disponibili per ogni viaggio all’estero”.

“Miguel Maduro, l’ex presidente del comitato di governance della FIFA, ha affermato che stipendio e benefit fanno parte di un sistema che premia la lealtà e garantisce che il potere sia concentrato in un piccolo gruppo di massimi leader”.

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