Repubblica: i mille tifosi presenti a Castel di Sangro riservano una “timida festicciola” al Napoli
Per la prima volta in Italia torna il pubblico, anche se in formato ridotto, in uno stadio di calcio, ma la squadra è sembrata disorientata e i tifosi poco euforici, almeno all'inizio

Per la prima volta, ieri, in Italia, il pubblico è tornato parzialmente in uno stadio. Proprio in occasione del ritiro del Napoli a Castel di Sangro e del primo allenamento della squadra allo stadio Patini. Un ritorno che, scrive Repubblica, ha disorientato sia i tifosi che la stessa squadra.
“Nell’esiguo spazio temporale di 16 giorni gli azzurri sono passati dal maestoso e triste silenzio del Camp Nou di Barcellona alla timida festicciola andata in scena sulle tribune del “Patini”, i cui cancelli sono stati riaperti parzialmente al pubblico in occasione dell’allenamento”.
La strada verso il ritorno della normalità, scrive il quotidiano, è ancora lunga.
“Il ghiaccio intatto è stato rotto, anzi scheggiato: perché la strada verso il ritorno alla normalità rimane impervia. Gli oltre 5 mesi di partite a porte chiuse sono una ferita aperta e chissà quanto tempo ci vorrà per rimarginarla. S’è intuito dal comportamento dei 1000 tifosi accorsi per festeggiare il Napoli: più a loro agio fuori ai cancelli, dove all’arrivo del pullman con a bordo la squadra s’è registrato qualche spontaneo assembramento. La rigorosa trafila per entrare allo stadio Patini (prenotazione online dei pass con il codice fiscale, mascherine obbligatorie anche all’aperto, misurazione della temperatura e distanziamento sulle tribune) ha invece avuto l’effetto di una doccia gelata sull’euforia del pubblico: quando è iniziato lo spettacolo sul campo. Pochissimi cori e qualche sporadico applauso, nient’altro. Ma sono apparsi alquanto disorientati anche gli azzurri, che s’erano esibiti per l’ultima volta davanti alla loro gente lo scorso 29 febbraio, al San Paolo, in occasione della partita di campionato contro il Torino. Quello di ieri pomeriggio era un banale allenamento, d’accordo. Insigne e compagni si sono dimenticati però perfino di rivolgere un saluto verso le tribune, prima di rimettersi al lavoro”.
Il pubblico non si è scaldato troppo neanche per i gol di Insigne e Osimhen.
“Neppure i bei gol di Insigne e del nuovo acquisto Victor Osimhen, durante la partitella giocata sul campo ridotto, avevano scaldato più di tanto le mille “cavie” sparpagliate nel Patini (che di spettatori ne contiene sette volte di più). Ci ha allora pensato di persona Gattuso a riallacciare idealmente la corrente tra il campo e le silenziose tribune: coinvolgendo emotivamente il pubblico con un gesto da capopopolo, che è stato ricambiato finalmente con un coro da stadio. “Rino, uno di noi”. Chissà se andrà meglio oggi: a Castel di Sangro si replica”.