Malagò: «Il calcio che litiga è un disonore per l’Italia. Nessun rischio per Euro 2020»
Il numero uno del Coni intervistato da Repubblica: «Il virus sta creando problemi enormi a tutto lo sport, è tempo che il calcio capisca che non esistono atleti di serie A e atleti di serie B»

Maurizio Crosetti, su Repubblica, intervista il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. La priorità è la salute, dice, non il calcio. Il calcio dovrebbe capire che non esistono atleti di serie A e atleti di serie B.
Secondo Malagò l’ipotesi di giocare lunedì il derby d’Italia Juve-Inter e far slittare tutto il calendario di una settimana è la soluzione più opportuna per il caos che si è creato negli ultimi giorni. Lo spettacolo offerto dal calcio che litiga è disdicevole.
«Non fa onore all’Italia. Il virus sta creando problemi enormi a tutto lo sport, è tempo che il calcio capisca che non esistono atleti di serie A e atleti di serie B. Essere più popolari e guadagnare di più non dà ai calciatori più diritti rispetto a chi si è magari allenato molto più di loro per ottenere un pass olimpico. È una questione di rispetto».
Impensabile, dichiara, che i dirigenti dei club calcistici calcolino, in un momento di emergenza, il numero di diffidati, squalificati, titolari e riserve a disposizione. Mentre lo sport mondiale non sa come organizzare i calendari.
«Molti di loro non hanno mai avuto una visione generale. Per carità, fanno i propri interessi e li capisco, ma questo succede solo in Italia. Anche da noi servirebbe la figura del commissioner all’americana, una persona democraticamente eletta dai club che però decide, senza che tutti e 20 vogliano sempre metterci il becco, e qualcuno di più».
Non c’entra niente Calciopoli, che pure è stata tirata in ballo nelle ultime ore.
«Ma non c’entra niente, è imbarazzante! Il fatto è che i tifosi caricano i loro dirigenti e questi li assecondano finendo di parlare come loro. Non va bene».
L’azienda del calcio, spiega, è formata da 20 azionisti, che devono avere lo stesso peso quando votano.
«L’azienda calcio è formata da 20 azionisti che quando votano devono, o dovrebbero, avere lo stesso peso. Si scelgano una persona che li governi con un ampio mandato. In una nazione mica comandano e decidono sessanta milioni di persone».
Soprattutto, bisogna finirla con le beghe da cortile.
«Nessuno dovrà sentirsi tirato per la giacchetta, ma allo stesso tempo nessuno dovrà pensare di vivere in un mondo a sé. C’è chi muore, chi si ammala e chi sta provando ad arginare questa emergenza planetaria: direi che è tempo di smetterla con le beghe da cortile. Nel rispetto dei ruoli, mi auguro che la scelta migliore venga presa con ampia convergenza e condivisione».
Tutte le discipline sportive sono in crisi, in questo momento. Gli atleti hanno enormi difficoltà a raggiungere i campi di gara e l’annullamento delle gare di avvicinamento ai Giochi crea problemi enormi, non solo in termini organizzativi ed economici.
Malagò però rassicura tutti sul regolare svolgimento degli Europei di calcio.
«Non esiste alcuna possibilità che Euro 2020 salti, anche perché è una manifestazione itinerante e questo aiuta. In estate, poi, i virus di solito spariscono».