Guardian: River-Boca e le domande rimaste in sospeso della passata finale

Questa sera a La Bombonera, dove di nuovo non ci saranno fan in trasferta a seguito del divieto imposto nel 2013, tutto potrebbe essere possibile

River-Boca

La storia delle partite di River Plate v Boca Juniors nella Copa Libertadores è lunga scrive il Guardian. Basta ricordare la finale

rimandata due volte l’anno scorso, è stata un caos, un grande imbarazzo per l’Argentina e il presidente Conmebol, Alejandro Domínguez. Alla vigilia della partita di ritorno, Domínguez aveva orgogliosamente discusso i suoi piani per modernizzare la competizione e renderla, se non una rivale della Champions League, almeno una compagna. Il giorno successivo l’autobus della squadra Boca è stato attaccato sulla strada per lo stadio. I giocatori sono stati traumatizzati. Il capitano, Pablo Pérez, dovette andare in ospedale per farsi rimuovere le schegge di vetro dall’occhio. Altri hanno subito gli effetti dell’inalazione di spray al pepe. La partita è stata posticipato di 24 ore e poi rimandata, spostata in un altro continente, così che la finale di Libertadores ha subito la simbolica indignazione di essere giocata a Madrid.

Quest’anno sarà la prima edizione con una finale unica che Domínguez ritiene più commercializzabile, ma restano ancora molte domande su quanto accaduto l’anno scorso

Perché la sicurezza era così lenta? Lo spray che ha colpito così tanto i giocatori di Boca è stato usato dai tifosi o dalla polizia? La violenza era legata all’arresto dell’ultrà del River pochi giorni prima? È stato un falso attacco di bandiera che ha cercato di far cancellare la partita e assegnare al Boca un pareggio come era stato assegnato a River nel 2015, quando i loro giocatori furono attaccati con lo spray al pepe nel tunnel di La Bombonera?

Questa sera a La Bombonera, dove di nuovo non ci saranno fan in trasferta a seguito del divieto imposto nel 2013, tutto potrebbe essere possibile.

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