Stampa: Daspo all’ultras della Juve che difendeva Napoli

È il primo caso di provvedimento notificato all'estero. Il leader dei True Boys, residente in Germania, aveva lanciato una sfida ai "colleghi" di Tradizione su Facebook

Daspo all'ultras della Juve residente in Germania

È il primo caso di notifica all’estero, tramite polizia straniera, di una diffida sportiva emessa dalle autorità italiane, quello relativo al Daspo per Davide Nouaimia.

Il leader degli ultras juventini True Boys, emigrato in Germania, aveva lanciato una sfida con un video su Facebook ai tifosi del primo anello

«non minacciate più le persone. Se avete le palle, venite direttamente. Non dovete minacciare i miei soci o il direttivo. Venite direttamente da me, qui in Germania. Non fate come ad Amsterdam, quando vi abbiamo spogliato, che vi siete buttati in braccio alla Digos»

Il tutto era nato a seguito dell’arresto del capo di Tradizione, Umberto Troia, nell’inchiesta Last Banner.

La Stampa riporta che il provvedimento è stato motivato dal fatto che Davide Nouaimia

avrebbe adottato le «stesse metodologie prevaricatrici e minacciose» poste in essere dai gruppi ultrà bianconeri coinvolti nell’indagine Last Banner, come Drughi, Tradizione, Viking, Nucleo 1985, N.A.B. e Quelli…di Via Filadelfia, i cui vertici sono stati arrestati con l’accusa di associazione per delinquere, estorsione, autoriciclaggio e violenza privata, e 25 «gregari» denunciati.

Il Daspo notificato tramite la polizia tedesca ha la durata di due anni e prevede anche il divieto ai True Boys di esporre striscioni e stendardi col nome o simbologie del gruppo

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