Simeone ha conquistato Torino dentro e fuori dal campo: ora il Toro non può più farne a meno (Tuttosport)

L'ex Napoli lotta sempre in campo e si suda il suo posto da titolare. I tifosi lo amano. Finora 4 gol in 12 partite di campionato.

Napoli

Mg Torino 18/10/2025 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Giovanni Simeone

Simeone ha conquistato Torino dentro e fuori dal campo: leader carismatico, decisivo nei momenti chiave e ormai punto fermo del mondo granata.

Scrive Tuttosport:

Il Torino si gode Simeone. E se lo gode anche il popolo granata, a cui è bastato poco tempo per imparare a conoscerlo e apprezzarlo non solo come calciatore, ma anche come uomo fuori dal campo.

Il Cholito si è avvicinato al mondo granata con grande umiltà, facendolo a 360 gradi: ha cercato di comprenderne la storia, i valori e di vivere il più possibile anche la sua nuova città. Le visite a Superga, spesso in compagnia dei familiari, lo dimostrano chiaramente”.

Simeone amato a Torino

Racconta Tuttosport:

“Proprio la famiglia ha avuto un ruolo centrale in questi mesi: l’intero clan Simeone è sempre stato vicino al centravanti. Dal padre Diego, che quando ha potuto è venuto a vederlo dal vivo allo stadio Grande Torino, ai fratelli, alle sorelle, fino alla moglie, l’attrice Giulia Coppini. Anche per questo suo modo di integrarsi così profondamente nell’ambiente granata, Simeone è entrato rapidamente nel cuore dei tifosi.

Naturalmente hanno contribuito anche la sua grinta, la tecnica e i gol segnati finora: quattro reti, tutte decisive. Contro la Cremonese il suo nome non è finito nel tabellino dei marcatori, ma la sua prestazione è stata comunque positiva. Ha lottato, ha dato una mano in fase difensiva nei minuti finali — consapevole di quanto fosse fondamentale difendere l’1-0 — e ha messo in grande difficoltà i difensori avversari”.

E conclude:

“Una cosa però è chiara: il Torino non può rinunciare a un giocatore come Simeone. Lo ha dimostrato anche contro la Cremonese. In campo trascina i compagni, è un vero leader. Anzi, un “capo-tribù”, per usare la romantica definizione di Emiliano Mondonico, che paragonava il Toro e i suoi calciatori agli indiani chiamati a sfidare, nei derby, i cowboy juventini.

E a ben vedere, anche nell’ultima sfida contro i bianconeri Simeone si era rivelato preziosissimo per tecnica e carisma. Aveva anche segnato, peccato soltanto che la sua posizione di partenza non fosse regolare”.

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