L’Equipe critica Kvaratskhelia: il secondo anno non è all’altezza del primo

Minor impatto sul gioco e imprecisione nel passaggio finale. L'ex collaboratore di Garcia che lo allenò a Napoli: «avvenne una cosa simile, aveva bisogno di ricaricare le batterie»

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Paris Saint-Germain's Georgian forward #07 Khvicha Kvaratskhelia reacts after scoring Paris Saint-Germain's second goal during the UEFA Champions League Quarter final first leg football match between Paris Saint-Germain (FRA) and Aston Villa (ENG) at the Parc des Princes stadium in Paris on April 9, 2025. Thibaud MORITZ / AFP

L’Equipe si lamenta di Kvaratskhelia e del suo inizio stagionale al Psg. Sono 3 i gol e 5 gli assist in 16 partite per il georgiano, che sembra rivivere – per i Francesi – il momento del post-Scudetto a Napoli in cui ha sentito il peso delle aspettative. Forse è un dato, se due indizi fanno una prova. Fatto sta che Luis Enrique fa molta fatica a fare a meno di lui e non va dimenticato che ha contribuito (di molto) alla vittoria della Champions League dell’anno scorso nella seconda metà della stagione.

Kvaratskhelia per l’Equipe è un giocatore da grandi partite

Scrive così il quotidiano francese:

“Khvicha Kvaratskhelia viene descritto internamente come un giocatore da grandi partite. Questo riconosce implicitamente che il livello di motivazione del georgiano può variare a seconda dell’importanza della partita e della competizione. La Champions League da una parte, la Ligue 1 dall’altra. […] Il nazionale georgiano rimane ben lontano dagli standard dei suoi primi sei mesi. Minor impatto sul gioco, molta imprecisione nel passaggio finale e un’influenza molto spesso trascurabile: l’ala ventiquattrenne sta attraversando un periodo difficile punteggiato da qualche sprazzo di brillantezza qua e là, soprattutto in Champions League […]

«Abbiamo vissuto qualcosa di simile a Napoli», ricorda Stéphane Jobard, vice di Rudi Garcia che ha allenato Kvaratskhelia per cinque mesi. «Arrivava da una stagione in cui aveva vinto il titolo (2022-2023), era stato votato miglior giocatore della Serie A, e c’era un po’ di delusione, una sorta di esaurimento. Era un giovane giocatore che veniva dal nulla. La tensione mentale era stata enorme. Aveva bisogno di ricaricare le batterie.» […]

In che misura, poi, il suo posizionamento ha influenzato anche le sue prestazioni? Molto più a suo agio quando può accentrarsi dalla fascia sinistra, Kvaratskhelia ha iniziato quasi la metà delle partite sulla fascia destra dall’inizio della stagione. Questo non ha influito sulle sue statistiche (3 gol, 5 assist in 17 partite; 8 gol e 8 assist in 32 partite la scorsa stagione a Parigi). L’aspetto creativo, tuttavia, ha avuto un impatto maggiore. «L’ala sinistra è la sua posizione preferita, ma capisco la decisione di spostarlo”, sottolinea Jobard. «Kvara è come una Peugeot 205 GTi; basta premere ‘on’ e lui sblocca il gioco da solo. Ma crea anche doppie o addirittura triple marcature, e bisogna trovare altre soluzioni. Sta abbattendo le barriere per aprirsi nuovi orizzonti»

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