Italiano: «Siamo qui per vincere, alla fine conta quello. Ogni finale è una partita a sé»

In conferenza: «Domani affrontiamo una squadra fortissima, un allenatore fortissimo. Hanno cambiato qualcosa, proveremo a recuperare le energie e a non sbagliare formazione»

De Laurentiis Italiano

Db Bologna 27/11/2025 - Europa League / Bologna-Salisburgo / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Vincenzo Italiano

Vincenzo Italiano, tecnico del Bologna è intervenuto in conferenza stampa presso l’Al-Awwal Park Stadium alla vigilia del match tra Napoli e Bologna che si disputerà domani sera, ore 20. Di seguito l’intervento integrale.

Italiano: «La gara col Napoli va preparata bene dal punto di vista mentale

«Baggio? È un grandissimo tifoso del Bologna, ci ha dato la spinta anche alla finale di Coppa. Ci è servito per dare qualcosa in più, abbiamo vinto la Coppa Italia che ci ha permesso di arrivare qua. Ora abbiamo bisogno di ulteriori spinte, ci giochiamo tantissimo e siamo stati capaci di arrivare a una partita storica, importante per tutta Bologna e per il club. La stiamo preparando nel migliore dei modi, recuperando le energie per cercare di fare una grande partita da un punto di vista mentale. Sono 90 minuti in cui bisogna spingere, poi eventualmente potranno esserci i rigori. Bisogna sempre essere dentro la gara, lo abbiamo visto contro l’Inter: non ci siamo mai disuniti, abbiamo ricominciato a fare ciò che dovevamo fare e siamo stati premiati. Sono partite in cui bisogna essere al top, pronti al fatto che possa accadere in ogni momento di tutto.»

Sulle emozioni dello spogliatoio.

«Non dobbiamo avere ansia, solo grande emozione. Massima concentrazione, attenzione su quello che faremo e nient’altro. Bisogna recuperare energie e forze perché abbiamo avuto pochissimo tempo sotto questo aspetto. Domani manderemo in campo nei primi undici coloro che possono performare a livello altissimo. La gioia, la felicità di aver vinto la semifinale sono convinto che aiuti il recupero della fatica, saremo tutti a disposizione. Focus totale su quella che sarà la partita, sappiamo il nostro avversario chi è. Hanno cambiato qualcosa quindi ci faremo trovare pronti, non avremo nessun rimpianto»

Che finale è professionalmente? Rispetto all’ultima vedi il gruppo più consapevole?

«Si tratta della mia prima Supercoppa, c’è grande attesa ed emozione. Ora a poca distanza dal fischio di inizio l’emozione è diversa, sai che ti stai giocando molto, cambia l’avversario, devi cercare di preparare tutto velocemente ma al massimo. Ogni finale è diversa, questo è vero perché non tutto puoi prepararlo allo stesso modo, l’avversario ti crea problemi diversi e dinamiche diverse anche se fosse sempre lo stesso. Dobbiamo preparare la gara col Napoli sulla base di ciò che sappiamo di loro e su quello che vogliamo fare noi. Vogliamo dare gioia al pubblico e alla società, va affrontata così già da domattina. Da quando ti svegli, da quando pensi alla partita. Domani c’è il Napoli, squadra fortissima con un allenatore fortissimo»

Sulla Coppa.

«Sì, mi sono fermato a guardarla. Dal vivo è davvero bella. Inutile dire che siamo qui ed è già un successo, quando si gioca una finale vuoi vincere, al fischio finale conta questo. Vuoi gioire e questo cercherò di fare, dando il massimo. Hanno detto che è vietato toccarla ma non guardarla, infatti faccio questo (ride, ndr). Giocarsi queste partite è bello, ti dà sensazioni belle perché soprattutto è il culmine di un percorso che nasce dalla vittoria della Coppa Italia. Siamo emozionati, sono partite uniche e vogliamo battagliare.»

Sulla formazione, sul modulo.

«Domani dobbiamo per forza cambiare gli undici perché si è fatto male Bernardeschi, perdita molto pesante per noi soprattutto perché è un ragazzo che stava svoltando sotto tutti i punti di vista. Ha personalità, faceva assist e gol. Due clavicole in un anno penso sia un’anomalia assoluta, una cosa mai sentita. Sia Remo Freuler che lui. Valuteremo i recuperi di coloro che hanno giocato la semifinale, mi ripeto. Cerchiamo di non sbagliare i primi undici, perché tra quelli che partono e quelli che finiscono – che forse sono ancora più importanti in queste partite – dovremo cercare di essere blocco squadra. Sono partite che richiedono concentrazione, applicazione. Prima chi inizia, poi chi finisce ma tutti un unico blocco.»

 

 

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