Hermoso: «Quello che è successo con Folorunsho si commenta da solo»

Il centrocampista ha insultato la madre dello spagnolo: «non ho parlato con lui. Spetta alla Lega decidere e fino a che punto accettare certi commenti».

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As Roma 31/07/2025 - amichevole / Roma-Cannes / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Mario Hermoso

Le parole offensive rivolte da Folorunsho a Hermoso restano pesanti, e ciò che si vede dal labiale non lascia dubbi. Folorunsho è stato graziato dal giudice sportivo e se la cava con l’ammonizione ricevuta nel finale della partita. Anche se il giocatore del Cagliari ha pubblicato le sue scuse su Instagram dopo la gara, per Hermoso la vicenda non è affatto superata. Il difensore della Roma lo ha chiarito di nuovo nella conferenza stampa che precede il match di Europa League contro il Celtic. Il Corriere dello Sport riporta le sue parole:

«No, non ho parlato con lui.  È un tema delicato e non devo spiegare io il fatto. Quello che è successo si commenta da solo, spetta alla Lega decidere e fino a che punto accettare certi commenti».

Lite Folorunsho-Hermoso, il codice di giustizia sportiva sanziona solo le bestemmie e non gli insulti alle mamme (Gazzetta)

I due giocatori, visibilmente nervosi, entrano a contatto e se ne dicono di tutti i colori. Ne nasce un clamoroso scambio di insulti. L’ex centrocampista del Verona, che aveva provocato il rosso a Celik a inizio ripresa con un inserimento da applausi, perde le staffe e si rivolge così al difensore spagnolo della Roma: “Tua madre fa i boc****, quella tr*** di tua madre, tua madre fa i boc*****, quella put****”. Il gioco poi riprende regolarmente, nonostante i due protagonisti continuino a battibeccarsi anche a distanza”.

La Gazzetta dello Sport spiega i motivi

“Secondo il Codice di Giustizia sportiva la prova tv in questo caso non può essere utilizzata. L’articolo 61 (comma 3) ne prevede infatti l’utilizzo “limitatamente ai fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema non visti dall’arbitro o dal Var, con la conseguenza che l’arbitro non ha potuto prendere decisioni al riguardo”. Due dunque i motivi che bloccano la procedura. Il primo: sul fronte verbale vengono sanzionate solo le bestemmie. Altre forme anche gravemente denigratorie no. Il secondo: possibile che al Var nessuno abbia visto? Il regolamento prevede che il Var possa intervenire anche in caso di espulsione diretta per “condotta violenta, mordere o sputare” o “agire in modo offensivo e/o ingiurioso”. Quest’ultimo caso fa riferimento esplicito agli insulti. Probabilmente dunque occorre entrare nel merito degli insulti considerati punibili perché in violazione dell’articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva”.

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