Milan-Como non si giocherà a Perth “per complicazioni fuori controllo”. Chi l’avrebbe mai detto eh?
Simonelli: "Colpa di un’escalation di ulteriori e inaccettabili richieste da parte dell’Asian Football Confederation". Per il ministro australiano "la politica calcistica, le questioni legali e la burocrazia sono stati un ostacolo"

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ezio Simonelli
No, alla fine Milan-Como non si giocherà a Perth. E’ ufficiale. La telenovela si chiude dunque all’italiana, con una sequela di gaffe davvero improbabili. Ora la partita in programma il prossimo 8 febbraio (24esima giornata di Serie A) dovrà trovare uno stadio che la ospiti. La conferma è arrivata con un comunicato congiunto del Governo della Western Australia e del Presidente della Lega Calcio Serie A Simonelli nel quale si legge di decisione “di comune accordo presa a causa di sopraggiunte sanzioni calcistiche e condizioni onerose”.
“Entrambe le parti hanno preso questa decisione a causa dei rischi finanziari che non è stato possibile contenere, delle condizioni di approvazione onerose e delle complicazioni dell’ultimo minuto al di fuori del loro controllo”.
In particolare “le onerose condizioni aggiuntive imposte dalla Confederazione Asiatica di Calcio (AFC) per autorizzare il match non potevano essere soddisfatte senza rischi finanziari per il governo della Western Australia e per la Lega Calcio Serie A. Il Governo e la Lega Calcio Serie A hanno esplorato ogni opzione praticabile per portare lo storico incontro nell’Australia Occidentale”.
“È deludente, ma è la decisione giusta – commenta lo Sport and Recreation Minister, Rita Saffioti – non eravamo disposti a esporre la Western Australia a un livello di rischio inaccettabile. Questo progetto è stato preparato per 12 mesi e abbiamo fatto tutto il possibile per portarlo a termine, ma la politica calcistica, le questioni legali e la burocrazia sono stati un ostacolo. Non c’era un manuale da seguire, perché non era mai successo prima in nessuna parte del mondo”.
Questo il commento del Presidente Simonelli: “Nonostante la Lega Calcio Serie A avesse seguito puntualmente e correttamente il complesso iter autorizzativo, durato diversi mesi, attraverso l’approvazione dei Club partecipanti, dell’Assemblea di Lega Calcio Serie A, del Consiglio Federale FIGC, dell’ UEFA Executive Committee, della Federazione Australiana, e avesse accettato perfino condizioni sportive assai poco condivisibili imposte dalla Asian Football Confederation (AFC), a fronte di un’escalation di ulteriori e inaccettabili richieste sopraggiunte nelle ultime ore da parte dell’AFC nei confronti della Federazione Australiana e di conseguenza del Governo della Western Australia e della Lega Calcio Serie A, è diventato impossibile disputare la partita Milan – Como a Perth il prossimo 8 febbraio”.
Scrive la Gazzetta dello Sport: “Il finale stupisce perché Lega, Milan e Como avevano accettato alcune condizioni non semplici, come la scelta dell’arbitro, da individuare tra i direttori di gara della federazione asiatica. Inoltre, giovedì scorso, il presidente di Lega Simonelli si era sbilanciato prima della semifinale di Supercoppa tra Milan e Napoli, dichiarando che la partita si sarebbe giocata in Australia: “Milan-Como si giocherà a Perth l’8 febbraio. L’incontro con Infantino è stato molto cordiale. Avevamo una serie di dubbi sulle condizioni poste per giocare la partita a Perth. Soprattutto ci è stato imposto di avere arbitri stranieri (Var compreso, ndr), mentre noi abbiamo una grande fiducia nei nostri direttori di gara. Abbiamo parlato con Collina (presidente della Commissione Arbitrale della FIFA, ndr), che ci ha dato ampie garanzie sulla qualità di questi arbitri. Ha in mente uno o più direttori di gara di altissimo livello. Noi accetteremo questa condizione, poi ci sono altre cose da mettere a posto”.
Le altre cose da mettere a posto, evidentemente, a posto non sono andate. Anche perché subito dopo le dichiarazioni di Simonelli si erano registrati l’imbarazzo di Collina sulla scelta degli arbitri, e poi a seguire quello di Gravina che sembrava addirittura essere stato scavalcato. Il Presidente della Figc, col consueto linguaggio felpato aveva commentato la sicurezza di Simonelli così: “La scelta rientra nelle autonomie della Lega Serie A e la Federazione ha dato la sua disponibilità ad assecondarle. Ufficialmente non è arrivata ancora nessuna comunicazione. Dobbiamo trovare un equilibrio tra federazioni. Vogliamo solo capire, non siamo né favorevoli né contrari, ma sull’equa competizione abbiamo qualche riflessione da fare”.
Hanno “riflettuto”, ed è saltato tutto. Ricordiamo che per Simonelli spostare Milan-Como da Milano all’Australia era “un’esigenza, mica un capriccio”. Il finale era abbastanza scontato.









