Bruno Fernandes: «Lo United mi avrebbe volentieri venduto ma non ha avuto il coraggio. Oggi la lealtà non è più valore»
In un'intervista a Canal 11: «Io sono sempre disponibile, poi vedi giocatori che non danno lo stesso valore al club e che non lo difendono come fai tu. Questo è triste»

Db Manchester (Inghilterra) 20/10/2021 - Champions League / Manchester United-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Bruno Fernandes
Bruno Fernandes rompe il silenzio e, in un’intervista a Canal 11, racconta il suo rapporto sempre più complesso con il Manchester United. Ecco le sue parole, riprese dal Guardian.
Le parole di Bruno Fernandes
Si legge sul Guardian:
In un’intervista a Canal 11, canale di proprietà della Federazione calcistica portoghese, a Fernandes è stato chiesto se ci fossero state offerte da Paris Saint-Germain o Real Madrid. Nella risposta, il giocatore ha lasciato intendere che si riferisse a più di una finestra di mercato.
«Oggi il concetto di lealtà non viene più visto come una volta», ha detto. «Avrei potuto lasciare nell’ultima sessione di mercato e avrei guadagnato molti più soldi. Dal punto di vista finanziario, per me sarebbe stato molto meglio»
«In un momento stavo per andarmene – non dirò dove – ma in quella stagione avrei vinto molti trofei. Ho deciso di restare non solo per motivi familiari, ma perché mi piace davvero il club. Anche il dialogo con l’allenatore mi ha convinto a rimanere. Però, dal punto di vista del club, ho avuto un po’ la sensazione del tipo: ‘Se vai via, non è poi così grave per noi’. Questo mi ferisce un po’. Più che ferirmi, mi rende triste, perché sono un giocatore per il quale non c’è nulla da criticare. Sono sempre disponibile per ogni partita, gioco sempre, bene o male. Do sempre il massimo.»
«Poi ti guardi intorno e vedi giocatori che non danno lo stesso valore al club e che non lo difendono come fai tu. Questo ti rende triste».
«Il club ha attraversato momenti difficili e avrei potuto fare quello che fanno in molti, dicendo: ‘Voglio lasciare il club, non voglio allenarmi, voglio solo andare via per 20 o 30 milioni così mi pagano di più dall’altra parte’”, ha aggiunto Fernandes. “E magari sarei andato in un club migliore o avrei guadagnato più soldi. Ma non l’ho mai fatto. Non mi sono mai sentito nella posizione di farlo, perché sentivo che l’empatia e l’affetto che avevo per il club erano reciproci. Penso che quell’empatia possa esistere, ma arriva un punto in cui il denaro diventa più importante di te. Il club voleva che me ne andassi – io questo ce l’ho in testa. L’ho detto ai dirigenti, ma credo non abbiano avuto il coraggio di prendere quella decisione perché l’allenatore voleva che restassi. Se avessi detto io di voler andare via, anche con l’allenatore contrario, mi avrebbero lasciato partire».
Sulla possibilità di andare in Arabia
«Dal punto di vista economico non posso lamentarmi, sono pagato molto bene. Ovviamente la differenza sarebbe enorme, ma non è mai stato questo a guidarmi. Se un giorno dovrò giocare in Arabia Saudita, giocherò in Arabia Saudita. Cambierà il mio stile di vita, i miei figli avranno il sole, dopo sei anni a Manchester tra freddo e pioggia. Giocherei in un campionato in crescita, con giocatori riconosciuti a livello internazionale».











