Al Newcastle con i sauditi del fondo Pif non è cambiato niente: hanno venduto il più forte (Isak) l’ultimo giorno
Attacco del Telegraph: per tutta l'estate hanno lasciato intendere che non lo avrebbero venduto, poi si sono comportati come il vecchio presidente ultra-contestato

Newcastle fans sing along to 'God Save The King', the National Anthem before the English League Cup final football match between Manchester United and Newcastle United at Wembley Stadium, north-west London on February 26, 2023. (Photo by ADRIAN DENNIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /
Il Newcastle capitola su Alexander Isak. È difficile ricordare un trasferimento gestito in modo tanto disastroso. Perdere il proprio giocatore migliore nelle ultime ore di mercato, per una cifra inferiore alla richiesta, è il segno di una leadership fragile, di una pianificazione carente e di una totale mancanza di fermezza.
Newcastle, su Isak un club piccolo, debole che si è coperto di ridicolo
Il Newcastle ha ceduto il suo calciatore più importante senza nemmeno ottenere la somma che pretendeva. Si è indebolito e ha rafforzato direttamente le rivali. Il club è apparso piccolo, debole, con proprietari che si sono piegati senza resistere. La responsabilità è del Public Investment Fund saudita, che detiene il controllo e ha avuto l’ultima parola: sono loro che hanno passato l’estate a garantire che Isak non fosse in vendita e poi lo hanno ceduto lo stesso. In teoria, il piano era chiaro: tenere Isak a tutti i costi, resistere a Liverpool, al giocatore e al suo agente, anche contro la sua volontà. Perché se lui fosse riuscito a forzare la cessione, altri avrebbero potuto seguirlo. Per tutta l’estate il club ha recitato questo copione: sapeva che Isak voleva partire, che sarebbero stati usati trucchi per destabilizzarlo e abbassare la valutazione fissata a 150 milioni di sterline, ma aveva giurato di non cedere. E invece, al momento decisivo, hanno fatto marcia indietro. Hanno ceduto alla pressione e si sono coperti di ridicolo. Liverpool ha vinto la partita fuori dal campo, come spesso accade in campo.
I tifosi sono stati presi in giro
Il Newcastle sogna di competere con i migliori, di lottare per i trofei, di far credere ai tifosi che qualcosa sia cambiato. Ma quando è arrivato il momento di dimostrarlo, sono stati manipolati, quasi presi in giro. Ancora una volta incapaci di trattenere un talento, come in passato con Beardsley, Waddle, Gascoigne, Hamann e Carroll. Sì, hanno incassato una cifra record, ma non è il denaro il punto: è l’immagine che resta. Il Newcastle avrebbe potuto ottenere 130 milioni per Isak già a giugno o luglio. Liverpool avrebbe pagato senza problemi, ma i bianconeri hanno rifiutato. E hanno finito per vendere l’ultimo giorno di mercato, dopo essersi fatti scappare alternative come João Pedro, Ekitike e Šeško. Ora si ritrovano con soluzioni di ripiego: Wissa e Woltemade. Buoni giocatori, forse, ma non Isak.
Il Fondo saudita si comportato come in passato
Il Pif ha preso in mano la trattativa, escludendo il co-proprietario Jamie Reuben e l’allenatore Eddie Howe. Tredici giorni fa avevano diffuso un comunicato in cui assicuravano che non esistevano le condizioni per una cessione e che presto Isak sarebbe rientrato “nella famiglia”. Una posizione rigida, che voleva far dimenticare l’era Mike Ashley (il vecchio presidente da sempre contestato). Eppure, alla resa dei conti, hanno fatto esattamente ciò che avrebbe fatto Ashley: guardare la cifra e incassare, senza preoccuparsi di quanto questo indebolisca la squadra. Nel 2011 Ashley vendette Carroll a Liverpool l’ultimo giorno di mercato, dopo settimane passate a dire che non era in vendita.
Forse, per il Telegraph, sarebbe stato meglio cedere Isak a luglio, quando si è rifiutato di partire per la tournée in Asia, o ad agosto, quando non ha giocato tre partite di Premier lasciando la squadra senza centravanti.