Prandelli pensa alle giovanili con lo scouting degli Under 14 (anche se in Serie A non possono giocare)
A 14 anni non è prevista alcuna attività ufficiale, allora la Federcalcio vara i raduni di categoria. La Serie A è tra i campionati con più stranieri

Db Volta Redonda (Brasile) 08/06/2014 - amichevole / Fluminense-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cesare Prandelli-Gabriele Pin-Maurizio Viscidi
A caccia di talenti nelle giovanili. Sempre più giù, sempre più giovani. A patto che li si faccia giocare. In Serie A, la percentuale di giocatori italiani è in diminuzione, attestandosi intorno al 35%. Questo dato riflette un aumento del numero di calciatori stranieri impiegati nel campionato italiano.
Giovanili, è caccia agli Under 14
La Figc ha lanciato un nuovo progetto dedicato alla categoria Under 14, con l’obiettivo di coinvolgere l’intero sistema nazionale, dai dilettanti ai professionisti. L’iniziativa non prevede la formazione di una Nazionale vera e propria. Per questa fascia di età, infatti, non è prevista alcuna attività ufficiale al di fuori di una serie di raduni di allenamento. Una volta messa a regime sarà l’anello di congiunzione tra il progetto per lo sviluppo del calcio giovanile (nelle fasce di età 6-13 anni) coordinato da Cesare Prandelli e l’attività internazionale delle selezioni azzurre a partire dall’Under 15. Il progetto Under 14 mira a costruire un processo di scouting sempre più strutturato, cui abbinare un lavoro accurato di formazione tecnica capillare grazie alla collaborazione delle società.
Raduni collegiali
Attraverso i raduni, che si svolgeranno in 11 centri federali distribuiti con uniformità geografica in tutto il territorio nazionale, si creerà una rete che coinvolgerà sia i calciatori tesserati con club professionistici (Serie A, B e C) sia i più meritevoli tesserati con società dilettantistiche, grazie alla sinergia con il Settore Giovanile e Scolastico, che organizzerà per il settimo anno consecutivo l’Evolution Programme. Il tutto, in grande sinergia con tutti i protagonisti coinvolti, affinché tale attività rappresenti un naturale completamento, nell’ottica della ricerca del continuo miglioramento, di quella già svolta nei centri federali territoriali.
Attenzione ai ragazzi in attesa di cittadinanza
A guidare il percorso tecnico sarà il coordinatore delle Nazionali Giovanili maschili, Maurizio Viscidi, che ha delineato le linee guida di una metodologia da applicare in tutte le attività itineranti. Il progetto sarà coordinato e supervisionato da Luigi Milani, figura chiave che garantirà l’efficacia del piano formativo. L’obiettivo principale è quello di osservare da vicino un numero sempre più elevato di giovani calciatori, offrendo opportunità concrete anche a chi, finora, ha avuto meno visibilità. Si intende così ampliare il bacino d’osservazione, andando oltre i profili già noti agli staff tecnici. Inoltre, l’attività sarà anche fortemente inclusiva per quei ragazzi ancora in attesa di perfezionare il percorso per ottenere la cittadinanza italiana.
Serie A con troppi stranieri, giovanili senza investimenti
Secondo un articolo di Sport Economy la Serie A si distingue tra i principali campionati europei per l’elevata presenza di stranieri: 384 giocatori su 569 (il 67,5% del totale). Superata, seppur di poco, la Premier League, dove i ‘foreign players’ sono 366 (il 67,4% dei tesserati). Seguono poi la Ligue 1, con 293 calciatori non francesi (il 61,8%), e la Bundesliga, dove gli atleti provenienti dall’estero sono 272 (il 54%). A capovolgere la tendenza è LaLiga: in Spagna sono ancora i talenti locali a primeggiare, con soli 204 stranieri su 495 giocatori (pari al 41,2%).