Hamilton con la Ferrari sta scoprendo una nuova cultura del lavoro (Guardian)

Non conquista un podio da 13 gare, il periodo più lungo della sua carriera, ma sta lavorando col team per costruire il successo pian piano.

Hamilton Ferrari

Ferrari's British driver Lewis Hamilton arrives on stage for the presentation of the new Formula 1 car of Ferrari Formula One Team during the Formula One - 2025 season launch “F1 75 LIVE” event at the O2, in London, on February 18, 2025. Ben STANSALL / AFP

Lewis Hamilton sta trovando non poche difficoltà nel suo primo anno in Ferrari. Non è riuscito ancora a conquistare un podio stagionale, ma sta lavorando duramente ed entrando nella cultura del “dover fare quel passettino in più”.

Hamilton sta scoprendo una nuova cultura del lavoro nella Ferrari

Così, infatti, il Guardian descrive i suoi primi mesi nella nuova scuderia:

Il successo genera aspettative come Lewis Hamilton, che ne ha goduto come pochi altri piloti in Formula 1. Dopo essersi prefissato il compito di restituire un titolo alla Ferrari, l’attesa per la sua prima stagione con il team era tanta, ma il successo è stato tutt’altro che imminente. Il sette volte campione ha attinto a ogni esperienza in quella che potrebbe essere la sfida decisiva della sua leggendaria carriera. Al Gran Premio d’Ungheria questo fine settimana la Ferrari ha annunciato che stava estendendo il contratto con il team principal, Fred Vasseur, sostenendo il francese che è stato determinante nel portare Hamilton a bordo. Tuttavia, mentre la stagione si avvicina alla pausa estiva, Vasseur non ha ancora raggiunto qualcosa di importante. Hamilton è stato schietto nel suo sostegno a Vasseur, ma, durante una stagione di adattamento a una nuova squadra, il pilota britannico ha capito che deve fare di più che guidare. Piuttosto sembra, come è riuscito a Michael Schumacher, che debba assumere un ruolo di leadership.

Si ritiene che Hamilton sia stato in qualche modo sorpreso dall’organizzazione e dalle metodologie del team quando ha iniziato a lavorare con loro e che abbia ritenuto che il processo decisionale fosse sciatto. Ha ripetutamente sottolineato che è convinto che abbiano talento per avere successo, ma certe cose andrebbero utilizzate meglio. In Belgio la scorsa settimana è stato insolitamente sincero nel rivelare di aver tenuto una serie di incontri con i protagonisti della Ferrari: Vasseur, il presidente John Elkann e l’amministratore delegato, Benedetto Vigna. Inoltre si era spinto fino a compilare due documenti che dettagliavano i suggerimenti per i progressi che ritiene necessari per ribaltare le sorti della Ferrari. Una di queste osservazioni riguardava la macchina, dove pensava che potesse essere migliorata. Questo potrebbe essere considerato l’atteggiamento di qualsiasi pilota impegnato, ambizioso e premuroso. Tuttavia, di maggiore importanza è stata la seconda parte della documentazione, l’approccio operativo nella Ferrari e gli “aggiustamenti strutturali” che riteneva necessari. Hamilton è senza un podio da 13 gare, il periodo più lungo della sua carriera. Sta mettendo, però, pian piano i mattoni, fiducioso che la scuderia gli possa fornire le giuste possibilità. 

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