Federica Pellegrini: «La 12enne cinese? Io mi domando come mai la nostra 14enne Mao non sia ai Mondiali»

A La Stampa: «è la campionessa italiana sui 200 stile libero. Il nuoto non ti brucia, ci sono le federazioni a supporto. Ceccon? No comment. Dico quello che penso, almeno mi riconoscono la sincerità»

Federica Pellegrini

Former Olympic swimming champion Federica Pellegrini poses next to the Milan-Cortina 2026 Winter Olympic and Paralympic Games medals during the unveiling ceremony at Palazzo Balbi in Venice on July 15, 2025. (Photo by ANDREA PATTARO / AFP)

Federica Pellegrini: «La 12enne cinese? Io mi domando come mai la nostra 14enne Mao non sia ai Mondiali».

Federica Pellegrini intervistata da La Stampa, a firma Giulia Zonca. Tanti i temi trattati, noi vi riportiamo un estratto.

A 12 anni si può essere a un Mondiale? La cinese Yu Zidi è arrivata quarta in due finali.
«A 12 anni è davvero presto, sei in evoluzione dal corpo della ragazzina e quello della donna anche se una data giusta non esiste. Non è un ambiente che ti brucia: prima impari a conoscerlo e prima lo gestisci. Non parliamo di un casting di spettacolo, ci sono le federazioni e i tecnici a supporto. Infatti, mi domando come mai Mao (Alessandra), quattordicenne con il titolo italiano assoluto sui 200 stile libero, non ci sia».

Per i tecnici è un’adolescente ancora molto bambina.
«Lei non si sarà fatta il problema. Io alla sua età ero al Mondiale di Barcellona. Entrare in una squadra è delicato, se puoi farlo dalla porta secondaria è più semplice. Su, c’erano mille modi per farle approcciare in modo sano l’esperienza».

Per la prima volta c’è un’italiana nella finale dei 100 stile libero: Sara Curtis.
«Non credo abbia problemi di pressione. È nelle condizioni di Tortu dopo aver battuto il record di Mennea, avrà gli occhi addosso e tocca a lei costruire il suo percorso senza guardare le aspettative altrui. Per il nuoto mi spiace che parta così presto per gli Usa, ma è una scelta di vita ed è giusto percorrerla».

Ceccon si è detto «più socievole». Chiariti i malintesi?
«Mi gioco un bellissimo no comment».

Torna in tv, su Netflix, con «Physical Italia». Ci ha preso gusto?
«Scelgo programmi con sfide fisiche, approcci familiari. Eppure, il meglio resta la conduzione con la Gialappa’s, ero quasi ironica. Stavo per dire simpatica però poi so che si scatena».

Ha capito perché?
«Va a ondate. Dico quello che penso indipendentemente da dove tira la tendenza. Con l’odio social, le persone note sono costrette al politicamente corretto, io preferisco dare la mia reale opinione a prescindere da dove gira il vento. Mi amano, mi odiano… comunque tutti mi riconoscono la sincerità». 

Correlate