De Laurentiis: «il calcio è un mantenimento di poltrone a oltranza»

In occasione del Giffoni Film Festival, il presidente del Napoli ai giovani giurati: «Dobbiamo prendere decisioni, altrimenti tra due, tre anni il calcio scompare»

De Laurentiis

Napoli's chairman, Aurelio De Laurentiis, waves ahead of the trophy ceremony for the Italian Champions following the Italian Serie A football match between Napoli and Cagliari at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on May 23, 2025. (Photo by Carlo Hermann / AFP)

Nel corso dell’incontro con i giovani giurati del Giffoni Film Festival, Aurelio De Laurentiis ha lanciato un duro monito sullo stato del calcio italiano. La Gazzetta dello Sport riporta le sue dichiarazioni di oggi, 17 luglio.

De Laurentiis sulla situazione del Napoli:

Antonio Giordano sulla Gazzetta scrive: «Nuovo stadio “in tre anni” e per la vittoria della Champions “non dipende da me”. Dal palco del “Giffoni Film Festival” il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis rilancia il progetto della squadra di Conte, dopo gli acquisti di De Bruyne e Noa Lang e, in attesa dell’ufficialità, di Beukema e Lucca. “Saremo competitivi ai massimi livelli – esordisce il numero uno azzurro -. Il problema del Napoli è che siamo immersi in un sistema fallimentare. Dobbiamo prendere decisioni, altrimenti tra due, tre anni il calcio scompare. Rischiamo di usurare la salute dei nostri calciatori, dobbiamo intervenire altrimenti il movimento fallisce. Diventa un mantenimento di poltrone ad oltranza“».

Il duro attacco al sistema calcistico:

La Gazzetta prosegue: «Quello di De Laurentiis è un attacco netto al sistema. “Bisogna muovere il c…, fare cambiamenti. Negli Stati Uniti, il basket stava perdendo soldi una decina di anni fa: le squadre hanno deciso di sospendere il campionato per sei mesi e hanno fatto i cambiamenti. Abbiamo una Serie B fallimentare, una Serie A che non riesce a ridursi. Tutti i costi sono arrivati alle stelle, come per le squadre femminili. Chi sta dietro al calcio, istituzionalmente parlando, sembra quasi che faccia la guerra al calcio, pur di non farlo progredire e crescere. I politici credono che noi siamo miliardari, quando il 90% dei club è pieno di debiti”».
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