Alcaraz: «Ancora non so come ho fatto a ribaltare la finale del Roland Garros»
Alla Gazzetta: "Ora il mio primo obiettivo è togliere a Sinner il posto di numero 1 del mondo. Non ho molti punti da difendere, da adesso in poi"

Italy's Jannik Sinner (R) winks at Spain's Carlos Alcaraz ahead of their men's singles final tennis match on the fourteenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 13, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Che Carlos Alcaraz voglia soffiare il posto da numero 1 del mondo a Sinner non è una notizia. Lo spagnolo ne fa anche una questione di mera aritmetica: ora comincia quella parte della stagione che per tradizione non l’ha mai visto andare fortissimo, e quindi ha pochi punti da difendere. Insomma se c’è un momento per provare l’assalto è questo. Non fosse che quello davanti è… Sinner.
“Sono pronto – dice intervistato dalla Gazzetta dello Sport – L’anno scorso, dopo le Olimpiadi, ho fatto fatica a esprimermi e non ho realizzato grandi risultati. Quindi, d’ora in poi non avrò tanti punti da difendere fino alla fine della stagione. Darò il massimo nei prossimi tornei per conquistare il maggior bottino possibile. So che a Sinner non importa se avrà tanti punti da difendere, lui è un gran lottatore che gioca sempre per vincere e non si fa condizionare da questo. Ma io sono pronto per la sfida, in questo momento il mio primo obiettivo è riprendermi la prima posizione del ranking. Ora mi sto preparando per i tornei americani, in modo da arrivare al massimo della forma per gli Us Open”.
La rivalità con Sinner sembra più una bromance… “Il tennis è uno sport particolare che permette di essere grandi rivali in campo e, allo stesso tempo, di rispettarsi. Io e Sinner siamo buoni amici, possiamo parlare di tante cose fuori dal campo. Io ho grande rispetto per lui, è una bella persona, sono sicuro che riusciremo sempre a mantenere questo rapporto”.
Parigi, i tre match point consecutivi annullati… “Spesso ci penso e ancora non so come sia riuscito a ribaltare quella partita. La verità è che nello sport, ma non soltanto nello sport, devi continuare a crederci, a crederci fino in fondo. Il tennis è una strada lunga e impegnativa, e sei completamente solo con i tuoi pensieri. Quindi la chiave, nella finale del Roland Garros contro Jannik, è stata quella: pensare di poter vincere la partita, anche nei momenti più difficili, senza lasciarsi abbattere”.
E l’ammisione di resa nella finale di Wimbledon? “È quello che pensavo realmente in quel momento. Jannik è stato straordinario. Io ho dato quello che potevo, e comunque sono contento del percorso fatto”.