Montezemolo va in McLaren, la separazione con la Ferrari di Marchionne resta una ferita aperta

Sarà il direttore della Holding McLaren del fondo sovrano di Abu Dhabi. Repubblica: "È un pezzo di storia che cambia volto. Non sono ancora chiari i suoi compiti"

montezemolo

Roma 05/07/2017 - funerali Paolo Villaggio / foto Insidefoto/Image nella foto: Luca Cordero di Montezemolo

L’uomo simbolo dell’epopea ferrarista degli anni d’oro, l’ex presidente che portò Schumacher sul tetto del mondo, passa alla corte della McLaren. A 77 anni, Luca Cordero di Montezemolo entra nel consiglio del gruppo britannico controllato dal fondo sovrano del Bahrein. Un passaggio clamoroso – più simbolico che operativo – e dal peso “storico” enorme: l’uomo più rosso d’Italia che vira verso il papaya, dice Repubblica. Intanto in Austria la Ferrari annaspa tra dati incerti e insicurezze varie dei piloti. E resta, sullo sfondo, il fantasma mai esorcizzato di un addio vissuto da Montezemolo come un tradimento personale.

Montezemolo nuovo direttore della holding McLaren (Repubblica)

Ne parla così il quotidiano diretto da Mario Orfeo:

“L’ uomo più rosso che c’è vira al papaya. Luca Cordero di Montezemolo entra nel gruppo McLaren: l’ex presidente Ferrari, 77 anni, simbolo della Scuderia gloriosa e vincente dell’epoca Schumacher, oltre che figura chiave della Fiat, è stato nominato direttore della McLaren Group Holdings Limited. […]

Per il manager bolognese, a capo del Cavallino dal 1991 al 2014 quando poi lasciò il timone a Sergio Marchionne e prima ancora direttore sportivo del team dal 1973 al 1977, ex presidente Fiat dal 2004 al 2010 e poi di Maserati dal 1997 al 2005, è un passaggio di campo più che simbolico. È un pezzo di storia che cambia volto. E quello di Montezemolo, in un paddock, mancava da anni per rispuntare ad aprile a Sakhir, su invito speciale del principe ereditario Salman bin Hamad Al-Khalifa. Non era un caso, forse: McLaren Racing è controllata da Mumtalakat, il fondo sovrano del Bahrein. Non è chiaro quale sarà il ruolo operativo di Montezemolo nella società britannica che punta di certo a progetti molto ampi e ambiziosi, non solo nel motorsport”.

Poi chiosa sulla situazione in Ferrari:

“La Ferrari, intanto, è un saliscendi. Giri corti e anche storti, come le colline della Stiria. È un semi black friday per la rossa in Austria: c’erano da macinare chilometri per interrogare la bontà del fondo nuovo, invece dopo le libere restano i dubbi sull’efficacia dei primi correttivi ai problemi della Sf-25. […]

Spielberg comincia in salita: pochi i dati raccolti da Hamilton che ha guai al cambio al mattino […] Una Ferrari inesplorata, che forse ha in serbo qualcosa. «Sono sereno, dormo bene», risponde Fred Vasseur alle domande sul suo futuro come team principal. Preferisce concentrarsi sull’oggi, e non lo vede nero: «Il nuovo fondo è andato bene, dobbiamo analizzare i dati dopo la mattinata caotica con Lewis. Positive le sensazioni dei piloti, il passo di Charles buono. Le McLaren? Spero avessero poco carburante. Rimaniamo concentrati, lavorando di gruppo e come squadra».

È interessante riportare a questo proposito anche un capitoletto del Corsport di oggi dedicato a quell’addio alla Ferrari mai pienamente digerito:

“Il divorzio vero e proprio […] figlio di un’incompatibilità umana, professionale, di fatto etica tra lui e Marchionne, che Montezemolo ha sempre vissuto come un dolore umano insopportabile. Essere escluso dal mondo Ferrari, lui che l’aveva portato a mille trionfi sportivi ma anche di prodotto con una gamma desiderata da tutti gli appassionati di supercar, innalzando il livello e il valore del brand del Cavallino Rampante in maniera esponenziale, l’ha sempre continuato a ritenere una profonda ingiustizia”.

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