Infantino si auto-elogia: «Era ora che venisse inventato il Mondiale per club, lo stanno amando tutti»

Il presidente Fifa: «Anche chi non è potuto esserci vorrebbe giocarlo. Questo dimostrerà ai giovani americani che possono guadagnare anche col calcio».

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FIFA President Gianni Infantino addresses a Sport and Sustainable Development Summit at the Carrousel du Louvre (Louvre Carrousel) in Paris on July 25, 2024, one day ahead of the opening ceremony of the Paris 2024 Olympic Games. (Photo by Andre PAIN / POOL / AFP)

Il presidente della Fifa Gianni Infantino, ospite al Fanatics Fest di Manhattan, ha spazzato via un po’ di critiche sul Mondiale per club, elogiando la competizione fondata da lui stesso.

Infantino: «Il Mondiale per club lo stanno amando tutti, anche chi non è potuto esserci vorrebbe giocarlo»

«Forse alcuni lo criticano un po’, ma è qualcosa di nuovo. È qualcosa di speciale. È una vera Coppa del Mondo con le migliori squadre e i migliori giocatori. Era ora che qualcuno inventasse una Coppa del Mondo per squadre di club. Da 100 anni sappiamo qual è il miglior Paese del mondo, ma, fino ad oggi, non sappiamo davvero quale sia la migliore squadra del mondo. Quindi, avevamo pensato che poteva non essere una cattiva idea creare una competizione così per decidere».

Infantino ha insistito sul fatto che il torneo sia cominciato con il successo sperato:

«Penso che i giocatori che lo stanno disputando, lo stiano amando. Quelli che non ci sono, ovviamente, vorrebbero esserci. La partita tra Bayern e Boca è un segnale positivo per il potenziale che offre il Mondiale per club. O il Botafogo che batte i campioni d’Europa del Paris Saint-Germain, uno dei primi grandi colpi di scena».

Il presidente Fifa ha fatto riferimento anche al Mondiale 2026 che si giocherà sempre negli Stati Uniti:

«Questi due tornei servono a mostrare ai giovani americani che, in realtà, se sei bravo e hai talento, non hai bisogno di emergere in un altro sport, perché attraverso il calcio c’è un percorso economico e di gloria. Puoi diventare famoso. Si può diventare ricchi se si segue un percorso, che oggi i giovani americani non vedono. Guardano naturalmente al basket o al baseball, o all’hockey sul ghiaccio, ma mostreremo loro, nel loro Paese, il potere che può avere il calcio». 

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