Cavani e la tormentata storia d’amore col Boca Juniors: il rapporto si è incrinato (L’Equipe)
Era felicissimo. La numero 10, la fascia di capitano. Poi, però gli infortuni, l'eliminazione con l'Independiente. È stato preso di mira dai tifoso al grido di “Boca non è Parigi!""

Boca Juniors' Uruguayan forward Edinson Cavani reacts after missing a goal during the Copa Libertadores round of 16 second leg football match between Argentina's Boca Juniors and Uruguay's Nacional, at La Bombonera stadium in Buenos Aires, on August 9, 2023. (Photo by JUAN MABROMATA / AFP)
Edinson Cavani da quando è al Boca Juniors sta attraversando momenti di alti e bassi. Dal punto di vista personale si sta trovando bene, non altrettanto si può dire per le cose di campo. Ne scrive L’Equipe.
Cavani-Boca Juniors, una storia d’amore tormentata
“Dopo quindici anni trascorsi a vagare per alcune delle roccaforti del calcio europeo (Napoli, Psg, Manchester United, Valencia), Cavani si è stabilito nell’estate del 2023 in un altro club leggendario: il Boca Juniors. L’uruguaiano lo sognava da quando aveva 10 anni, quando i suoi amici di Salto parlavano di questo stadio leggendario nel cortile della scuola con le stelle negli occhi. Il suo idolo, all’epoca, era il connazionale Sergio “Manteca” Martinez, uno showman che scalava le recinzioni della Bombonera dopo i suoi innumerevoli gol. Così, invece di rispondere sì ai contratti d’oro offerti dalle sirene saudite, qatariote e persino brasiliane, ha detto sì al vicepresidente Juan Roman Riquelme che è poi diventato presidente”.
“È anche un modo per avvicinarsi alla sua famiglia. Vivendo a Buenos Aires con moglie e figli, ha l’opportunità di viaggiare dall’altra parte del Rio de la Plata per vedere amici e familiari. Per ricaricare le batterie nella sua fattoria di diverse centinaia di ettari dove questo amante della natura ama trascorrere il tempo libero. Cavalli, bestiame, pesca, lavoro agricolo. Ha persino lanciato il suo vino. Ma non è arrivato al Boca per una pensione anticipata”.
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“Accolto come una star, ha indossato la numero 10, poi la fascia da capitano come Diego Maradona, Riquelme e Carlos Tevez. Una grande responsabilità per la sua ultima sfida, visto che ha intenzione di concludere lì la sua carriera. Cori in suo onore, un gigantesco tifo per lui. Simbolo di un’ambizione ritrovata in un momento in cui il club attraversava una crisi sportiva”.
“Però dal punto di vista calcistico qualcosa negli ultimi mesi si è incrinato. Ciò è dovuto a prestazioni al di sotto delle aspettative e a ripetuti infortuni. Lo hanno privato dell’inizio del Mondiale per Club, anche se spera di tornare in campo quanto prima. A metà maggio, ci sono state tensioni con i tifosi dopo l’eliminazione contro l’Independiente nei quarti di finale del Torneo Apertura (0-1). Cavani non ha fatto eccezione, preso di mira al grido di “ladri!” e “Boca non è Parigi!”. La bella storia è incrinata. Soffre perché è consapevole di deludere e vorrebbe restituire tanto quanto riceve”.