In conferenza prima della partita contro il Saint-Étienne: «Cerco di lasciare il più possibile i giocatori liberi fuori dal campo. Ma a volte devi essere duro»

Roberto De Zerbi, l’allenatore dell’Olympique Marsiglia, in conferenza ha ammesso di aver avuto qualche difficoltà a volte con gli elogi che gli vengono rivolti. Il Marsiglia è secondo in classifica a sette punti dal Psg. Domenica De zerbi sarà ospite del Saint-Étienne e non vuole cali di tensione da parte dei suoi, almeno fino alla pausa invernale.
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De Zerbi: «A volte devi essere duro con la squadra»
L’italiano ha ammesso di aver avuto un po’ di difficoltà ad assumere questo status di “star” tra gli allenatori:
«È un po’ imbarazzante, mi mette a disagio, sinceramente. Non ero un grande giocatore, non ho avuto una grande carriera da giocatore. Ho iniziato ad allenare undici anni fa nella quinta divisione italiana e piano piano sono arrivato in Premier League e in Francia, al Marsiglia. Quindi non mi rendo conto bene dove sono arrivato».
De Zerbi continua:
«A volte mi sento un po’ a disagio e anche un po’ in difficoltà. A volte mi chiedo se stanno davvero parlando di me o di qualcun altro. Ma in realtà è la mia forza perché mi permette di spingere ancora di più. Non sono mai soddisfatto di quello che ho».
Sul cammino del Marsiglia, continua a ripetere di mantenere i piedi per terra:
«Mi dico che da un momento all’altro tutto potrebbe fermarsi, perché il calcio di questi tempi è così. Abbiamo due vittorie di fila, il Marsiglia è secondo. E forse tra dieci giorni non sarà più lo stesso. Per non perdere ciò che stiamo costruendo, ciò che ho costruito, dobbiamo continuare a lavorare duro ogni giorno».
E infatti De Zerbi è stato molto chiaro sull’impegno che si aspetta dai suoi giocatori fino alla pausa invernale:
«Ho detto che dopo Saint-Etienne, il 22 dicembre (giorno della 32esima finale della Coupe de France, ndr), tutti dovranno ritornare alla Commanderie (Centro sportivo del Marsiglia, ndr). Ma fino a quella data, io non voglio vedere valigie o borse perché altrimenti le brucio io stesso nello spogliatoio».
«Cerco di non mettere regole, non avrei mai voluto farlo. Cerco di lasciare il più possibile i giocatori liberi fuori dal campo, a volte concedendo uno o due giorni liberi, è giusto. Ma a volte devi essere duro, fai cose che le altre squadre non fanno. Non si può gestire uno spogliatoio come si gestisce una dieta. Bisogna avere occhio, sensibilità e capire quali sono i momenti giusti», ha concluso De Zerbi.