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I documentari sui calciatori servono solo a vendere un marchio. Non ci raccontano chi sono davvero (Guardian)

Bellingham, Leao. “Devono soddisfare i loro sponsor e se stessi. Questi contenuti servono a farci investire più denaro su di loro”

I documentari sui calciatori servono solo a vendere un marchio. Non ci raccontano chi sono davvero (Guardian)
Real Madrid's English midfielder #5 Jude Bellingham celebrates victory at the end of the Spanish league football match between Real Madrid CF and FC Barcelona at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on April 21, 2024. Real Madrid won 3-2. (Photo by JAVIER SORIANO / AFP)

Sono sempre di più i documentari sui calciatori che raccontano le loro storie mostrandoci la loro vita al di là del calcio. Sono documentari che danno la sensazione ai tifosi di poter conoscere meglio i giocatori, ma in realtà è solo un’illusione: sono un modo per portare i tifosi a investire su un giocatore.

Ne parla Xaymaca Awoyungbo sul Guardian:

Jude Bellingham è forse il calciatore più documentato della storia. Almeno alla sua età. Sky Sports, Deutsche Welle, Copa90, Borussia Dortmund e Birmingham City hanno prodotto documentari su di lui prima del suo ventunesimo compleanno. Ed è chiaro il perché. La sua trasformazione da giocatore più giovane del Birmingham City a galacticos di fama mondiale nel giro di cinque anni è notevole”.

L’ultimo prodotto realizzato sulla star del Real Madrid è “Out of the Floodlights, una docuserie in quattro parti che segue il percorso del centrocampista dalla sua ultima partita al Borussia Dortmund alla finale di Euro 2024 con l’Inghilterra. La serie è ben girata, prodotta e montata, e mescola i tradizionali momenti di conversazione con altri più casuali. L’idea che Bellingham sia una superstar, ma anche una persona normale come me e voi, è ben calibrata e lo seguiamo alle premiazioni, ai servizi fotografici e a casa sua”. 

Ma per Awoyungbo il documentario è soprattutto “un esempio di come i calciatori stiano prendendo il controllo della propria narrazione e comprendano il proprio valore. Il documentario di Jude Bellingham è quasi tutto dal suo punto di vista, oltre ad alcuni momenti in cui si ascoltano i suoi cari. Ha creato uno spazio sicuro in cui può parlare ai suoi fan e ai suoi critici, spesso guardando in faccia l’obiettivo nelle sue interviste, come se stesse parlando direttamente a loro“.

Awoyungbo fa altri esempi di calciatori che raccontato la propria vita sui social, come ad esempio Ronaldo che ha di recente aperto il suo canale youtube.

Documentari sui calciatori, ci sarà sempre una barriera che ci impedirà di capire chi sono davvero

Attenti però a credere che i documentari e i social media ci raccontino la vera vita dei giocatori.

I social media ci incoraggiano a creare relazioni parasociali con i calciatori. È più facile che mai avere la sensazione di conoscerli, perché si può dare uno sguardo alla loro vita. Ma rimarrà sempre una barriera che impedirà di conoscere davvero il proprio giocatore preferito.

La posta in gioco per chi lavora ancora è troppo alta. Devono soddisfare il loro capo, i loro sponsor e se stessi. Il risultato è un prodotto curato che è privo della critica di un articolo o della profondità di un film retrospettivo sulla vita di qualcuno.

Ma non è questo il punto. Questi contenuti sono fatti per farci acquistare i marchi di Jude Bellingham, Cristiano Ronaldo e Rafael Leão. Per vederli come individui al di fuori del loro sport e, in ultima analisi, investire più tempo e denaro su di loro“.

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