“Il fascino della previsione e della precisione è potente, ma non dobbiamo dimenticare l’intangibile e l’ineffabile”.

Al giorno d’oggi il calcio è quasi soffocato dall’analisi dettagliata dei dati. Ma l’ossessione per i dati non batterà mai l’imprevedibilità del calcio.
Jason Stockwood, vicepresidente del Grimbsy Town, squadra che milita nella quarta divisione inglese, scrive sul Guardian:
“Il brillante libro di Ian Graham, ‘How to Win the Premier League’ (Come vincere la Premier league), evidenzia come i dati abbiano aiutato il Liverpool a vincere la Premier League e la Champions League. Quando siamo subentrati al Grimsby tre anni fa, ci siamo resi conto che per competere con i club disposti a sottoscrivere perdite insostenibili, dovevamo trovare il nostro vantaggio. Le intuizioni di Graham, in particolare sui gol attesi e sullo scouting basato sui dati, avrebbero accelerato il nostro apprendimento se fossero state pubblicate quattro anni fa.
“Ma -scrive Stockwood- per me il messaggio più forte del lavoro di Graham è l’importanza dell’allineamento. Avere una strategia, dei valori e dei metodi di lavoro chiari e assicurarsi che tutti stiano tirando nella stessa direzione evita lo spreco di energie”.
Calcio, il mondo dei dati è affascinante e pericoloso
Stockwood riconosce anche che il “il mondo dei dati è promettente e pericoloso. Il fascino della previsione e della precisione è potente, ma non dobbiamo dimenticare l’intangibile e l’ineffabile. I gol attesi e le metriche, non possono catturare tutto ciò che proviamo nel gioco, la gioia incontenibile di una vittoria al 94° minuto o tutta la maestosità e la magia contenuta nello scarpino destro di John McAtee durante la nostra stagione di promozione.
Come dice Rasmus Ankersen, che supervisiona la strategia calcistica del Southampton e in precedenza era al Brentford, citato anche da Net Gains: «Il gioco ha molta più complessità e casualità rispetto alla maggior parte degli altri sport. Questo non significa che non dovremmo cercare di misurare il contributo dei giocatori in modo più accurato, ma nel tentativo di sviluppare questi metodi è importante comprenderne i limiti».
Il calcio, come gli affari e la vita, rimane imprevedibile. I dati sono uno strumento potente, ma non potranno mai sostituire completamente l’intuizione, la cultura o la poesia che rende bello questo sport”.