Non ci sono gli stadi, non ci sono i diritti tv, non c’è l’accordo con i club tantomeno con i calciatori. Riuscirà la Fifa a salvare il Mondiale per club?

Mondiale per club, il tempo stringe e Infantino non ha nulla in mano (Gazzetta)
La Gazzetta aggiorna i lettori sullo stato dell’arte per il Mondiale per club.
Niente diritti tv. L’altro ieri sono scaduti i termini per presentare i “bid” per i diritti televisivi in mezzo mondo, le Americhe, l’Asia, il territorio Mena, Medio Oriente e Nordafrica. Non si è fatto vivo nessuno. In dicembre è in programma il sorteggio, e il rischio di arrivarci come un re nudo per Gianni Infantino è alto.
Infantino e la Fifa hanno deciso di organizzare il Mondiale per club negli Stati Uniti.
Siccome in ballo ci sono distanze e fusi orari, è difficile andare da un broadcaster a chiedergli tanti soldi per un torneo che non ha ancora nemmeno gli impianti. Infatti il tema dei diritti tv è diventato un dramma. La Fifa aveva messo in conto di ricavare 4 miliardi di dollari il doppio dei 2 miliardi di spese previsti nel budget iniziale. La Apple si è seduta a trattare sulla base di un miliardo e le parti non si sono messe d’accordo. Senza tv (e senza sedi) è difficile attirare sponsor, che cercano visibilità. A oggi alla Fifa non hanno niente in mano, e come detto il tempo stringe.
Il nuovo Mondiale coinciderà con l’Europeo Under 21 (12 giugno-5 luglio) e con la Gold Cup della Concacaf (14 giugno-7 luglio). Un intasamento da tangenziale del calcio. E si giocherà col mercato aperto e a cavallo del 30 giugno, data di scadenza dei contratti dei calciatori: cosa succederà con gli svincolati? Poi ci sono i sindacati: dall’Inghilterra e dalla Francia hanno iniziato una battaglia legale poi fatta propria dal Fifpro, il sindacato mondiale, che in giugno ha intrapreso una causa contro la Fifa. Il fronte anti-Mondiale per Club è ampio, i costi elevati e la mancanza d’organizzazione stanno mettendo a rischio il torneo della Fifa. Per questo il presidente Infantino è sceso in campo personalmente per salvare la sua ultima creatura.