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Open Var è stato un autogol, imbarazzanti le scuse per negare gli errori degli arbitri (Libero)

Rassegniamoci al fatto che il calcio italiano è in mano a una sorta di “cricca” che si sente indispensabile. Negato anche il rigore su Ngonge

Open Var è stato un autogol, imbarazzanti le scuse per negare gli errori degli arbitri (Libero)
Db Milano 11/01/2023 - presentazione introduzione fuorigioco semiautomatico S.A.O.T / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi

Open Var è stato un autogol, imbarazzanti le scuse per negare gli errori degli arbitri. Lo scrive il quotidiano Libero che conclude così il suo articolo:

Va a finire che rendere pubblici gli audio è stato un autogol, si stava meglio nell’ignoranza. Non resta che rassegnarci al fatto che il calcio italiano è in mano a una sorta di “cricca” che si sente indispensabile e per la quale non vale la logica del “chi sbaglia paga”…

Scrive Libero di Open Var la trasmissione di Dazn in cui gli arbitri dovrebbero commentare e spiegare le decisioni prese.

Assodato che in generale gli arbitri sono “scarsi”, ora emerge che dietro a molti abbagli si nasconde l’intenzione di chi è in sala Var di compiacere – o non dispiacere – il collega di turno in campo.

Nella puntata di Open Var andata in onda domenica sera su Dazn si intuisce che gli arbitri sono disposti a tutto pur di difendersi e non gli importa di fare la figura degli scemi del villaggio.

Libero fa l’esempio dell’espulsione di Krstovic in Milan-Lecce.

Gli audio che sono quasi surreali: in sala Var pensano che Massimi abbia dato il giallo e spiegano perché ha ragione; poi si accorgono che l’arbitro ha estratto il rosso e… va bene lo stesso.

Prosegue Libero:

A Dazn il delegato dell’Aia, Dino Tommasi, ci ha deliziato con le supercazzole: quel che cavolo vogliono fanno gli arbitri e hanno sempre ragione, siamo noi stupidi che riteniamo i casi di Krstovic e Saelemaekers uguali ma dagli esiti ingiustamente differenti. Non contento, il delegato dell’Aia è riuscito anche a sostenere che il contatto Zerbin-Ngonge in Monza-Napoli fosse un “rigorino”, quando a chiunque provvisto di vista e buona fede è palese che Zerbin agganci fallosamente Ngonge.

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