A breve verrano ascoltati i due amministratori delegati ,Giorgio Furlani e Inva Gazidis, iscritti nel registro degli indagati

Il Procuratore Giuseppe Chinè ha ripreso in mano le carte relative al Milan, un’indagine nata dopo che il 13 marzo la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Giorgio Furlani e Inva Gazidis con l’accusa di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza al momento del passaggio della società da Eliot a ReBird. Chinè ha richiesto nuove carte ai pm di Milan, al momento ha solo i decreti di perquisizione, ma si aspetta di ricevere l’analisi del contenuto di quanto sequestrato, scrive oggi la Gazzetta dello Sport che fa il punto sulla situazione
La situazione del Milan
“La faccenda è piuttosto seria perché sportivamente parlando il Milan rischia una penalizzazione di punti in classifica. L’oggetto dell’indagine della Procura Figc sono infatti le presunte flash dichiarazioni dei rossoneri alla Co.A.PS. – Commissione Acquisizione Partecipazioni Societarie, organo senza valore pubblicistico deputato a verificare i requisiti dei nuovi acquirenti. Si vuole appurare che al momento del passaggio di proprietà non siano state taciute informazioni necessarie alla Commissione per accertare in particolare i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria dei futuri proprietari. La questione è definita dall’articolo 20 bis delle Noi che regola “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”, le cui sanzioni si rifanno espressamente all’articolo 32 del Codice di giustizia sportiva che, come si diceva, prevede la penalizzazione di punti. Una volta studiate tutte le carte Chiné potrebbe contestare ai due anche l’articolo 4, quello che obbliga società e dirigenti a osservare «i principi della lealtà, della correttezza e della probità», mentre il Milan, in base all’articolo 6, può essere accusato di responsabilità diretta, visto che parliamo di due amministratori delegati”