ilNapolista

Mezza maratona di Pechino, Mnangat: «Volevo fare da pacemaker a He Jie per battere il record»

Aperta un’indagine in merito. Il corridore keniano aggiunge: «Non ero lì per competere. He Jie è un mio amico».

Mezza maratona di Pechino, Mnangat: «Volevo fare da pacemaker a He Jie per battere il record»

La mezza maratona colpita da polemiche a Pechino. Il vincitore, il cinese He Jie, viene favorito dalla decisione plateale di tre corridori africani di aspettarlo e farsi superare: l’etiope Dejene Hailu Bikila e i keniani Robert Keter e Willy Mnangat.

Mezza maratona di Pechino, avviata l’indagine

Il Guardian scrive:

Gli organizzatori della mezza maratona di Pechino stanno indagando sulla gara maschile. Il filmato delle ultime centinaia di metri mostra Robert Keter e Willy Mnangat del Kenya e Dejene Hailu Bikila dell’Etiopia rallentare e gesticolare, incoraggiandolo He Jie a sorpassarli. 

«Non ero lì per competere», ha detto Mnangat a Bbc Sport. Subito dopo la gara il keniano ha inizialmente dichiarato al South China Morning Post di aver permesso a He Jie di vincere perché è un suo amico. «Il mio compito era fargli da pacemaker. Dovevo impostare il ritmo e aiutarlo a vincere, ma sfortunatamente non ha raggiunto l’obiettivo di battere il record nazionale».

World Athletics ha rilasciato la seguente dichiarazione: Siamo a conoscenza del filmato che circola online sulla mezza maratona di Pechino di questo fine settimana e comprendiamo la conduzione dell’indagine dalle autorità locali competenti. L’integrità del nostro sport è la massima priorità al World Athletics. Mentre questa indagine è in corso non siamo in grado di fornire ulteriori commenti.

L’imbroglio accaduto a Pechino

In Cina sta diventando un problema, racconta il Telegraph: “La corsa su lunghe distanze è sempre più popolare in Cina, ma le gare hanno una storia movimentata di imbrogli e scarsa organizzazione. Nella mezza maratona di Shenzhen del 2018, 258 partecipanti sono stati sorpresi a imbrogliare. La maggior parte aveva preso scorciatoie mentre alcuni indossavano pettorali finti e altri erano impostori”.

ilnapolista © riproduzione riservata