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Errigo portabandiera e mamma di due gemelli: «Non ho più l’ansia, non ho il tempo»

A La Stampa: «È un messaggio, dopo la gravidanza non si viene messe da parte. Di questa tema si sa ancora troppo poco»

Errigo portabandiera e mamma di due gemelli: «Non ho più l’ansia, non ho il tempo»
Silver medallist Italy's Arianna Errigo reacts on the podium after the final of the Foil Women's Senior Individual event, as part of the FIE Fencing World Championships at the Fair Allianz MI.CO (Milano Convegni) in Milan, on July 26, 2023. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Errigo mamma portabandiera: «Non ho più ansia, non ho il tempo». La schermidrice – in passato protagonista di numerosi screzi con la federazione – ne parla in un’intervista a La Stampa. Sarà portabandiera con Tamberi. Arianna Errigo ha 35 anni.

«È un premio alla carriera. Il mio è un percorso speciale, soprattutto da quando sono nati i bimbi. Con questa scelta c’è la voglia di far passare il messaggio che, anche da mamma, si può continuare con lo sport. Io sono nella scherma di alto livello da 15 anni. Sono orgogliosa di quello che ho raggiunto, ogni gara è un regalo».

La gravidanza non frena, dunque?
Errigo: «In passato venivi messa da parte. Io, invece ho potuto seguire il mio orologio biologico. Certo, per dividerti in questi due ruoli devi essere aiutata. Io ho l’aiuto di marito, nonne e tate. Poi spesso porto i bambini con me in palestra».

Che Italia sente di rappresentare?
«Il paese di chi si sacrifica, di chi si mette in gioco nonostante le difficoltà. Io ne ho attraversate di tutti i colori ma grazie alla determinazione e alla costanza sono qui. Nello sport impari a gestire le delusioni, le sconfitte. E sai che a tutti tremeranno le gambe prima di un grande evento».

Come gestisce l’ansia? Si fa aiutare?
Errigo: «Ormai non più. Non ho tempo. Mi affido a ciò che ho imparato in passato e ai superpoteri che ti dà la maternità. Prima mi sentivo sempre stanca, ora faccio mille cose e ho più energie».

Il ruolo del ct Cerioni?
«Decisivo. Se sono qui è grazie a lui. Ha puntato su di me anche quando sono tornata in pedana quattro mesi e mezzo dopo il parto gemellare. Tutti dicevano che sarebbe stato impossibile. Su questa tema si sa ancora troppo poco. Così il Coni mi ha aiutata e mi ha messo a disposizione studi fatti in America».

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