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Allegri ha ragione, la Juventus è da terzo posto. Parola di Moggi (Libero)

Ha avuto un centrocampo non all’altezza, che non produce gioco e non protegge la difesa, non riesce a fare intensità

Allegri ha ragione, la Juventus è da terzo posto. Parola di Moggi (Libero)
Juventus Italian coach Massimiliano Allegri looks on during the Italian Serie A football match Juventus vs Hellas Verona at the ìAllianz Stadiumî in Turin on October 28, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Moggi difende Allegri: ha ragione, la Juventus è da terzo posto. Lo scrive su Libero.

A chi scrive hanno insegnato che è la squadra a fare le fortune dell’allenatore e la squadra la fa la società. È stato consegnato al mister un centrocampo non all’altezza, che non produce gioco e non protegge la difesa, non riesce a fare intensità ed è soggetto ai contropiedi avversari quando l’allenatore azzarda a mettere due o più attaccanti. Il gruppo manca di un leader in campo che sostenga i compagni nei momenti critici.

Le otto gare con una sola vittoria e tanti pareggi portano questi connotati. La Juve che teneva testa all’Inter si è spenta quando i nerazzurri si sono involati: sono venuti meno l’obiettivo e l’autostima. Adesso piano piano si sta riprendendo.

Resta il fatto che, guardando la classifica, bisogna dare ragione ad Allegri: il terzo posto della Juve, dietro Inter e Milan, è la collocazione più giusta considerando il rapporto di forze esistente. L’attacco è il sesto del campionato con 45 gol, sintomo della mancanza di un centrocampo armonico. Bene però la tenuta difensiva, con 24 reti subiti (solo l’Inter ne ha prese di meno). Dati che dimostrano come sia giusta e razionale la collocazione dei giocatori in campo, tenendo tra l’altro conto del fatto che in panchina ci sono tanti giovani alle prime armi.

Allegri non lo cambi, non vi è spazio in lui per l’estetica di base (Zazzaroni)

Allegri non lo cambi, non vi è spazio in lui per l’estetica di base. Lo scrive Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport dopo la vittoria per 2-0 della Juventus sulla Lazio nella semifinale d’andata di Coppa Italia.

Scrive Zazzaroni:

Allegri non lo cambi. Puoi criticarlo, tentare di demolirlo, offenderlo anche, dargli del bollito, del superato, lui come il suo calcio, ma nessuno è in grado di scalfirne le certezze, una solidità che è frutto delle esperienze. Lui sa di poterle vincere solo così le partite, quando non dispone di campioni, quando la qualità è quella che è. Per questo cerca con insistenza l’equilibrio, prova a subire il meno possibile e a sfruttare le poche occasioni o i vuoti dell’avversario. Non vi è spazio in lui per l’estetica di base, che affida alle giocate dei singoli: contano la concretezza e il risultato finale. Il più grande e generoso perdonatore del calcio.

È ampiamente dimostrato che da quasi tre anni Max non si fidi delle capacità di recupero dei suoi e che tenda a concedere pochissime ripartenze agli avversari. Così facendo, però, può lasciare come è successo ieri – alla Lazio la possibilità di ragionare e manovrare. Fino ai sedici metri però.

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