ilNapolista

Roma, la procura Figc apre un’indagine sull’impiegata licenziata vittima del video hard (Ansa)

Sono già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. La Roma non commenta

Roma, la procura Figc apre un’indagine sull’impiegata licenziata vittima del video hard (Ansa)
Tirana (Albania) 25/05/2022 - finale Conference League / Roma-Feyenoord / foto Image Sport nella foto: Dan Friedkin

La procura della Figc ha aperto un’indagine sul caso del filmino hard che ha coinvolto una dipendente della Roma. La ragazza, dopo che la vicenda è divenuta nota internamente al club, è stata licenziata.

Scrive l’Ansa:

Sulla questione dell’ As Roma, dove una dipendente e il suo compagno sarebbero stati licenziati dopo la diffusione, da parte di un giocatore della Primavera, di un loro video “intimo”, indaga la Procura della Federcalcio. La Federcalcio ha aperto un’indagine sulla vicenda, per la quale sono già in corso gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. La società per ora si riserva di commentare ufficialmente la vicenda in un secondo momento. Ciò che trapela è però una diversa motivazione del licenziamento. Che sarebbe avvenuto non per il video intimo ma per un comportamento eticamente contrario al regolamento interno dentro al convitto di Trigoria.

La vicenda è ora in mano agli avvocati, ma sia la giovane che il fidanzato da metà novembre sono rimasti senza lavoro. Finora sono state avviate delle mediazioni fra le parti al fine di un possibile reintegro che, tuttavia, non è ancora arrivato. Proseguono invece su un altro binario i fatti che potrebbero avere rilevanza penale“.

Roma, “purtroppo il suo video è stato visionato da gran parte dei giocatori e del personale” – Il Fatto

La vicenda. Il Fatto riporta stralci della lettera di licenziamento dell’impiegata vittima del furto di un video hard (era col suo fidanzato anch’egli dipendente della Roma) da parte di un giocatore della Primavera. Per questo è stata licenziata. È stato licenziato anche il fidanzato che sarebbe un suo superiore.

Il Fatto quotidiano, che ieri ha dato la notizia, in esclusiva, oggi dedica una pagina alla vicenda.

Il giovane calciatore della Primavera dell’as Roma avrebbe ammesso di aver sottratto il video con le immagini intime di due impiegati della società nell’ufficio di Vito Scala, grande amico ed ex preparatore atletico di Francesco Totti oltre che dirigente del club di Trigoria. Questa almeno è la ricostruzione che risulta al Fatto. La “confessione” risalirebbe al 4 ottobre scorso, quando da giorni il filmato circolava tra calciatori, dipendenti e dirigenti della società. Oltre a Scala erano presenti altri tre appartenenti al club. Il giocatore, come abbiamo scritto, avrebbe detto tra le lacrime di essersi fatto prestare il telefonino dalla ragazza ripresa nel video: non è chiaro se sapesse già cosa cercare o l’abbia trovato per caso. È chiaro invece che lei e il suo compagno, dopo quasi dieci anni di lavoro, sono stati licenziati in tronco il 6 novembre.

Le lettere di licenziamento

Nelle lettere di licenziamento consegnate a novembre ai due fidanzati, a firma del responsabile legale del club avvocato Lorenzo Vitali, c’è solo il video: “È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali con un dipendente della Società. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della Società”, si legge nella lettera di Vitali, che poi dichiara l’“incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società” e comunica il licenziamento.

Ieri era circolata la notizia che il licenziamento sarebbe avvenuto per presunte “violazioni dell’etica professionale”.

Il Fatto quotidiano nega questa eventualità.

A quanto risulta al Fatto, che non ha visto le immagini, nel video i due accennano a qualche questione di lavoro. Ma se avessero compiuto qualche violazione l’avvocato Vitali l’avrebbe certamente rilevata nella lettera, mentre al contrario ha preferito ricordare i “principi etici ed educativi” che ispirano la società. I due licenziati sono assistititi dall’avvocato Francesco Bronzini che cerca un accordo per evitare di finire in tribunale. La sottrazione e la condivisione del video costituiscono reati punibili (a querela) con pene fino a 5 anni (art. 612 ter, codice penale).

ilnapolista © riproduzione riservata