ilNapolista

Marquez: «La vita mi ha dato una lezione. Valentino Rossi? Il più astuto non il più veloce»

A Repubblica: «Non sono diventato più prudente: ho capito che devo fare le cose al momento giusto»

Marquez: «La vita mi ha dato una lezione. Valentino Rossi? Il più astuto non il più veloce»
Ducati Spanish rider Marc Marquez attends a press conference ahead of Moto GP Portugal Grand Prix at the International circuit of Algarve in Portimao, on March 21, 2024. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)

Marc Marquez intervistato da Repubblica. Nega di avere problemi col fantasma di Valentino Rossi ma poi lo definisce il più astuto non il più veloce o il più talentuoso.

Scrive Repubblica.

Marc Marquez il mese scorso ha compiuto 31 anni. «Mi sembra ieri, che ne avevo 20». Chissà se tornerà ad essere veloce come allora. «Non so. Sono solo più esperto». Otto titoli mondiali, poi un braccio rotto e quattro anni di calvario. Addio Cannibale? «La vita mi ha dato una lezione. Mi sono rimesso in gioco. Ho una montagna davanti: provo a scalarla, divertendomi». all’esordio in Qatar, un quarto e un quinto posto.

Dicono che abbia pure rallentato, per prudenza.
Marquez: «Non sono diventato più prudente: ho capito che devo fare le cose al momento giusto. Prima conoscevo a memoria la mia moto, sapevo il limite e cercavo di superarlo. Ora ci sono tante cose della Ducati che devo ancora scoprire, imparare.

Spero non accada, ma forse durante l’anno vedrete degli errori incomprensibili anche per me: è normale, quando sei in una situazione nuova».

Chi è stato l’avversario più forte?
«Jorge Lorenzo è quello che mi ha impressionato di più, a livello di velocità, quando sono arrivato in MotoGp. Per astuzia, Valentino: nessuno come lui, capace di ottenere il 100% da ogni situazione. Come talento puro, nessun dubbio: Dani Pedrosa».
Valentino ha corso fino a 42 anni. E lei?
«Io voglio vivere il momento. Non so quando dirò basta. Se me lo avessero chiesto prima dell’infortunio, avrei risposto: arrivo a 50 anni. Ma dopo quello che è successo, il corpo è cambiato. E anche la mente. Però è stata la principale ragione per cui ho scelto la Ducati: volevo allungare la mia carriera sportiva. Non per vincere, ma per provare a divertirmi per molti anni ancora. Mi chiedete se mi piacerebbe vincere questo Mondiale? Sì. Volete sapere se sono pronto già adesso, qui a Portimao? No. Non ancora».
ilnapolista © riproduzione riservata