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Lotito e le minacce a Immobile: «A me succede tutti i giorni e non è che faccio tutto ‘sto clamore»

Il presidente della Lazio: «Vivo sotto scorta da venti anni. Ho cinquecentomila minacce di morte a me e alla mia famiglia tutti i giorni»

Lotito e le minacce a Immobile: «A me succede tutti i giorni e non è che faccio tutto ‘sto clamore»
As Roma 14/02/2024 - Champions League / Lazio-Bayern Monaco / foto Antonello Sammarco/Image Sport Nella foto: Claudio Lotito

Lotito, patron della Lazio, ieri è stato ospite alla Luiss, dove ha parlato delle aggressioni che Immobile e la sua famiglia hanno subito.

Lotito sminuisce le aggressioni a Immobile

«A me succede tutti i giorni. Io vivo sotto scorta da venti anni. Ho cinquecentomila minacce di morte a me e alla mia famiglia tutti i giorni. Tutti i giorni. Sono il presidente di una società con ottomila dipendenti. Eppure non è che faccio tutto sto clamore, giusto? Punto, e basta: non dico altro».

Dichiarazioni che sminuiscono la gravità della vicenda.

Le aggressioni subite da Immobile

Ciro Immobile sta vivendo a Roma forse il suo momento peggiore. Dopo le dimissioni di Sarri e le parole di Lotito al Tg1, il capitano della Lazio è stato vittima di alcune aggressione da parte di “tifosi”. L’accusa rivolta ad Immobile è di aver tradito il suo ex allenatore.

Come riporta il Corriere dello Sport, questa mattina, il calciatore è stato vittima di un’aggressione davanti la scuola del figlio.

Il capitano della Lazio è stato aggredito verbalmente e fisicamente da un gruppo di persone davanti all’istituto scolastico del figlio, nella mattinata di venerdì 15 marzo. Con lui erano presenti anche la moglie Jessica e il figlio Mattia di quattro anni. Un episodio che ha scosso il centravanti biancoceleste, che ha dato mandato ai suoi legali di agire oggi stesso in sede penale nei confronti di chi si è reso protagonista di «affermazioni gravemente diffamatorie e quindi lesive dell’immagine professionale e personale dell’atleta»”.

Secondo i legali del calciatore, tutto si è verificato “in seguito all’istigazione all’odio messa in atto e sostenuta da alcuni mezzi stampa e giornalisti attraverso i propri canali social che hanno diffuso parole d’odio nei confronti di Ciro Immobile, riportando inoltre ricostruzioni non inerenti alla realtà“.

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