Lo scrive Condò su Repubblica: «Una questione pesantissima se consideriamo che a sollevarla non è il patron di provincia inesperto e sovreccitato»

Paolo Condò, editorialista sportivo di Repubblica, commenta sulle pagine del quotidiano le parole di Lotito post Lazio-Milan. Il presidente della Lazio ha criticato duramente la direzione di gara di Di Bello, ma il suo vero obiettivo è il presidente federale Gravina. Condò spiega così il momento della Serie A:
“Immaginate un grande condominio nel quale tutti (o quasi) i proprietari di appartamento utilizzano le parti comuni per sperimentare esplosivi. Una bomba scoppia nell’atrio d’ingresso, candelotti di dinamite rotolano lungo le scale, all’ascensore viene appiccato il fuoco, le cantine sono piene di granate. Quanto ci metterà quel condominio a collassare su se stesso, seppellendo gli inquilini? Ecco, il calcio italiano è da tempo quel condominio, e gli scricchiolii che si avvertono vengono coperti da botti sempre più rumorosi”.
A insinuare il complotto non è un patron di provincia, inesperto e sovreccitato
Lotito che ha vissuto nelle stanza del potere e sa se certe operazioni sono possibili, ha insinuato che la Lazio-Milan fosse già decisa.
L’intervento neanche troppo criptico di Claudio Lotito dopo il pessimo arbitraggio di Di Bello venerdì oltrepassa di molto la “normale” polemica post-gara per diventare un assalto politico al presidente federale Gabriele Gravina, da tempo nel suo mirino. Quando Lotito dice che non viene garantita la terzietà e il rispetto del merito sportivo, insinua che la partita avesse un esito predeterminato contro il suo club. Una questione grave, che diventa pesantissima se consideriamo che a sollevarla non è il patron di provincia inesperto e sovreccitato, ma il presidente che negli ultimi vent’anni ha vissuto più di ogni altro nelle stanze del potere. E che dunque possiede tutti gli strumenti per sapere se certe operazioni sono possibili.
A Gravina tre telefonate di solidarietà dopo l’attacco di Lotito (Juve, Inter e Milan) – Il Giornale
A Gravina tre telefonate di solidarietà dopo l’attacco di Lotito. Lo scrive Franco Ordine sul Giornale e anche se non fa nomi, ci sembra chiaro il riferimento a Inter, Juventus e Milan.
Gravina presidente della federcalcio, alle prese con il piano di riforme del sistema e in aperto conflitto con la Lega di serie A guidata dal tandem Casini-Lotito con l’appoggio di De Laurentiis, presidente del Napoli. In questo primo caso la preoccupazione del mondo calcio è testimoniate da tre telefonate ricevute dal numero uno di via Allegri provenienti da altrettanti club di serie A e qui non è difficile indovinare le rispettive identità nel giorno successivo all’uscita di Claudio Lotito contro il sistema di venerdì notte all’Olimpico.