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Lecco, il presidente Di Nunno: «Ancora oggi si truccano le partite, ho paura di movimenti strani dei nostri»

«Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti». Lo staff tecnico del Lecco: «Affermazioni semplicemente diffamatorie»

Lecco, il presidente Di Nunno: «Ancora oggi si truccano le partite, ho paura di movimenti strani dei nostri»

Il Lecco è una polveriera. Ultimo in Serie B, a praticamente un passo dalla retrocessione, ieri ha perso anche contro il Palermo. La terza sconfitta consecutiva, ottava nelle ultime nove con un solo punto conquistato. A dare fuoco alle polveri è il presidente stesso del club, Paolo Leonardo Di Nunno. Al termine della partita con il Palermo ha dichiarato:

«Dei risultati mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere piuttosto mi preoccupa un altro dato, che ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti».

Staff e calciatori non ci stanno: «Parole diffamatorie»

Ovviamente le parole di Di Nunno hanno fatto saltare dalla sedia chiunque, soprattutto i tesserati del Lecco. E infatti “i quadri tecnici” del club hanno diffuso una nota ufficiale:

I calciatori e i tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri (domenica, ndr). Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. […]“.

Il presidente del Lecco contro i tifosi: «Meritate la terza categoria»

Non contento, Di Nunno, domenica, se l’è presa anche con i tifosi. Il Lecco ha infatti subito la contestazione dei tifosi, cosa che al presidente non è affatto piaciuta. Tanto da rimproverargli di “meritare la terza categoria”.

«Se buttate ancora una bomba in campo domani porto i libri del club in tribunale. Vi ho preso che stavate fallendo, adesso state comunque vedendo la Serie B. Meritate la terza categoria».

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