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Quanto si sono involuti Napoli e Barcellona (The Athletic)

C’è una buona probabilità che il vincitore sarà la squadra più debole nei quarti di finale, il che la dice lunga sulla loro regressione

Quanto si sono involuti Napoli e Barcellona (The Athletic)
Ci Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Juan Jesus-Robert Lewandowski

The Athletic analizza la partita di Champions tra Napoli e Barcellona. Guardando la partita, si ha la sensazione che le due squadre non siano al livello della Champions. Un tempo a partecipare alla Coppa Campioni erano solo le vincitrici dei campionati. Questo dava l’idea di “un torneo riservato, la barriera all’ingresso creava la sensazione che si guardava un gruppo di squadre veramente selezionato“.

Tuttavia la qualità reale non corrispondeva spesso alle aspettativa. Perché, come è normale che sia, le prestazione di una squadra possono cambiare radicalmente tra una stagione e l’altra. Ed è quello che è successo anche al Napoli e al Barcellona.

L’involuzione di Napoli e Barcellona

Sono entrambe involute drasticamente rispetto alla scorsa stagione. I primi (il Napoli, ndr) sono ora noni in Serie A, i secondi sono terzi nella Liga. Il Napoli è riuscito, straordinariamente, a separarsi da tre allenatori permanenti da quando ha vinto lo scudetto l’anno scorso. Il Barcellona ha già annunciato che Xavi lascerà a fine stagione, anche se l’eliminazione dalle competizioni europee potrebbe accelerare tale separazione. Il Barcellona ha il merito di aver controllato ampiamente la partita in uno stadio tradizionalmente ostile. Il loro problema era la fase di possesso palla e l’assenza di una vera ampiezza“.

L’involuzione è resa evidente dalla posizione di Christensen. Di mestiere fa il difensore centrale ma, per diverse ragioni, Xavi lo ha schierato in mediana.

Christensen è un bravo calciatore che dà il meglio di sé quando viene utilizzato come riserva in difesa. Ma questo è il Barcellona, il club che ha la reputazione di produrre una serie di centrocampisti eccezionali, quindi è piuttosto deprimente vedere Christensen in quel ruolo“.

Non sta meglio il Napoli. Contro il Barcellona ha debuttato il terzo allenatore della stagione, Francesco Calzona.

L’approccio generale sembrava tornare a qualcosa di più simile al modo in cui il Napoli giocava sotto Luciano Spalletti – costruendo il gioco da dietro e usando una difesa a quattro – dopo un periodo in cui giocava un calcio più attento e, a volte, con un difesa a tre con Walter Mazzarri. Ma il Napoli sembrava aver dimenticato come si gioca in quel modo. C’era anche poca coesione in attacco, con Victor Osimhen che scattava troppo presto e veniva spesso pescato in fuorigioco“.

L’analisi si conclude impietosamente così:

Realisticamente, c’è una buona probabilità che il vincitore di questa sfida sarà la squadra più debole nei quarti di finale, il che la dice lunga sulla regressione dei campioni della scorsa stagione del secondo e terzo campionato più forte d’Europa.

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