Per Barillà la Juve è un progetto da difendere considerando che ha raggiunto il suo obiettivo stagionale

Antonio Barillà su La Stampa scrive della Juventus. Scrive innanzitutto che è normale che si ritrovi assediata dalle critiche dopo le ultime prestazioni fallite contro Empoli, Udinese e Inter, ma c’è un limite. Non è possibile scaricare tutte le responsabilità e tornare all’Allegriout considerando che gli obiettivi stagionali annunciati dalla società sono stati comunque raggiunti.
Il ritorno degli Allegriout
“Legittimo schiumare delusione, intavolare processi e interrogarsi sugli errori, assurdo invece, sull’onda dei peggiori bar sport, dimenticare quanto di buono è stato fatto e trasformare d’incanto, campioni in ronzini e predestinati in ragazzetti allo sbaraglio con il rigurgito, in sottofondo, degli allegriout di nuovo liberi di scaricare qualsiasi responsabilità sulla panchina“
La Juventus ha chiarito fin dall’inizio il suo progetto, fin dal mercato estivo che è stato condotto con parsimonia. Il secondo posto non è un risultato da buttare via. L’obiettivo stagionale era tornare in Champions e far crescere i talenti di casa e la società ci è pienamente riuscita al momento.
“Serve solo tempo, come in ogni ricostruzione, e soprattutto pazienza certo chi, pur talentoso, muove i primi passi nel calcio che conta”
Il club bianconero valuterà le mosse per la prossima stagione, compreso Allegri, ma intanto vedere tutto nero non ha senso e non aiuta sicuramente.
Involuzione Juve
Così aveva scritto ieri Zazzaroni sul Corriere dello Sport
“La prestazione della Juve è stata sconsolante. Pura, ancorché sorprendente, involuzione: soprattutto nel primo tempo centrocampisti e attaccanti hanno abolito il movimento senza palla a favore della palla sui piedi, incoraggiando l’azione difensiva dell’Udinese che fisicamente non ha nulla da invidiare a nessuno. Allegri ha scelto di chiudere con Nicolussi-Caviglia, Yildiz, Iling-Junior e addirittura Leonardo Cerri, un altro prodotto della Next Gen, come a dire: la strada è questa, io l’ho tracciata, affidate la squadra a chi vi pare se non avete più fiducia in me, ma non vedo soluzioni al di fuori della linea verde. Con la Juve nuovamente battuta e il Milan dietro di un punto, l’Inter può tranquillamente ripetere la stagione del Napoli di Spalletti, che un anno fa – di questi tempi – aveva 15 punti di vantaggio proprio sui bianconeri (se non si considera la penalizzazione) e 18 su Inter e Milan“.