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Pogba tradito dai suoi amici: per la polizia furono loro a rapirlo e chiedergli 25 milioni (l’Equipe)

Il quotidiano fornisce alcuni resoconti della polizia sull’organizzazione del rapimento e sul ruolo degli amici del calciatore francese

Pogba tradito dai suoi amici: per la polizia furono loro a rapirlo e chiedergli 25 milioni (l’Equipe)
Mg Torino 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Bologna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Paul Pogba

La vita di Paul Pogba ad un certo punto diventa un giallo a tinte noir. Non proprio un giallo d’autore a sentire i personaggi della vicenda. A marzo 2022, il francese fu rapito e vittima di un tentativo di estorsione. Prima alcuni uomini incappucciati gli avrebbero chiesto 25 milioni di euro, poi 13 e infine di curare i suoi affari. Di essere gli agenti del calciatore. Spoiler: gli incappucciati secondo gli inquirenti sono gli amici di Pogba con cui il francese ha interrotto qualsiasi rapporto.

A ricostruire la vicende è l’Equipe. Secondo il quotidiano, il cerchio si sta chiudendo intorno a una figura di spicco. Un certo Adama C.,  amico d’infanzia di Paul Pogba:

Adama C. è stato arrestato nel marzo 2023 , al ritorno da Dubai, poi immediatamente incriminato. Questo è l’ultimo membro della squadra francese ad essere stato arrestato in questo sordido caso di estorsione. Finora Adama C. ha sempre giurato di essere stato ingannato, come Paul Pogba, da misteriosi individui incappucciati armati di kalashnikov, che non sono mai stati trovati dalla polizia. «Non li conosco, non sapevo che fossero lì», ha detto durante l’interrogatorio. Però, l’appartamento dove è avvenuto il tentativo di estorsione, è affittato a suo nome. Ma Adama C. ha spiegato agli investigatori che quella sera era presente solo per partecipare a un “incontro”, durante il quale Paul Pogba ha dovuto raccontare ai suoi amici i suoi problemi personali e spiegare loro perché aveva “tagliato i ponti”.

Il punto è che gli investigatori sono sicuri delle responsabilità. Sono gli amici di Pogba ad aver architettato tutto. Dopo la morte di Mino Raiola, agente di Pogba, hanno intravisto la possibilità di curare gli affari dell’amico. Da lì l’idea del rapimento.

Secondo la polizia il rapimento di Pogba fu opera dei suoi amici

Gli investigatori sono oggi convinti. «Possiamo pensare che Adama C. abbia manovrato tutto per organizzare il rapimento di Paul Pogba». Al centro delle indagini i messaggi WhatsApp e i vocali dell’indagato. Dal 10 marzo 2022, Adama C. sembra stia perfezionando con Mamadou M., altro amico intimo del calciatore, un progetto che all’inizio sembra molto vago. «Dobbiamo colpire forte!», dice Adama C. L’obiettivo è capire qual è il modo migliore per chiedere “25 milioni” a Paul Pogba senza dare l’impressione di derubarlo o di umiliarlo”.

La notte del rapimento, secondo Pogba, “i criminali incappucciati e non identificati avrebbero preteso la somma di 13 milioni di euro. Nei giorni che seguirono, Paul Pogba si allontanò sempre più dai suoi amici. E quando a fine aprile è arrivata loro la voce della morte di Mino Raiola, storico agente di Paul, Adama C. e Mamadou M. (un altro indagato, ndr)  hanno subito pensato di prendere in mano il testimone“.

Da lì la storia è nota ai più. Pogba non ha cambiato agente e la sua carriera ha preso una piega piuttosto triste. Ciò che rende ancora più triste questa storia è che dietro al rapimento non ci sono “criminali esperti e pesantemente armati, che hanno esercitato pressioni” sugli amici di Pogba. Almeno questa era la tesi degli stessi “amici”. Purtroppo sono loro i carnefici, almeno secondo le prove della polizia.

 

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