I pm che seguono il caso decideranno se archiviare (difficile arrivati a questo punto) o procedere con la richiesta di rinvio a giudizio

De Laurentiis ha 20 giorni per difendersi poi i pm decideranno se rinviarlo a giudizio. A ricordarlo è la Gazzetta dello Sport.
La questione qui riguarda l’acquisto dell’attaccante (Osimhen, ndr) dal Lilla nel 2020 per 71,2 milioni, quando il Napoli spedì in Francia come parziale contropartita quattro giocatori (Karnezis, Palmieri, Liguori e Manzi) valutati circa 20 milioni. Una cifra che ha destato immediatamente sospetti, prima nella Procura federale, poi in quella della Repubblica. A dare il via all’inchiesta erano stati i magistrati di Napoli che a giugno dello scorso anno avevano iscritto il club, il presidente e il Cda nel registro degli indagati, ipotesi di reato dichiarazione fraudolenta e appunto falso in bilancio. Ad agosto l’indagine era stata spostata per competenza territoriale a Roma, dove era stato approvato il bilancio del club. Ieri il nuovo importante atto formale. De Laurentiis ha ora 20 giorni per difendersi, quindi i pm che seguono il caso – Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano – decideranno se archiviare (difficile arrivati a questo punto) o procedere con la richiesta di rinvio a giudizio.
De Laurentiis vuol farsi ascoltare dai pm (Corsera)
De Laurentiis vuol farsi ascoltare dai pm per il caso Osimhen. Lo scrive il Corriere della Sera.
La Procura di Roma ha chiuso le indagini che vedono indagato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis con l’accusa di falso in bilancio in relazione all’acquisto di Victor Osimhen dai francesi del Lille, nel 2020. È l’atto che prelude di norma alla richiesta di rinvio a giudizio, anche se il presidente azzurro, fanno sapere i suoi legali, aspettava questo passaggio formale per poter chiarire, come prevede la procedura, la sua posizione. Anche facendosi ascoltare, a breve, dai pm romani a piazzale Clodio.
L’operazione di acquisto del centravanti nigeriano, per una cifra che superava i 71 milioni di euro più 10 di bonus, sarebbe stata realizzata, secondo l’accusa, ricorrendo, come parziale contropartita, a plusvalenze fittizie su tre calciatori del vivaio passati al club francese con quotazioni fuori mercato: Ciro Palmieri, 7 milioni, Claudio Manzi, 4 milioni e Luigi Liguori, 4 milioni. La riprova della loro valutazione ipertrofica sarebbe nel fatto che nessuno dei tre è stato mai impiegato dal Lille e anzi i tre ragazzi sono rimasti in Italia a giocare in prestito nelle categorie minori. A completare il pacchetto da 20 milioni totali, da aggiungere ai «contanti», c’era poi il più esperto portiere greco Orestis Karnezis, valutato 4,8 milioni (1 sola presenza nel club francese, si è ritirato due anni dopo).