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Arbitri, dopo il servizio de Le Iene nessuno si fida più di nessuno (Corsport)

Dopo le accuse dell’incappucciato, «vorrebbero non arbitrare (o fare il Var) con questo o quello», non c’è più la fiducia.

Arbitri, dopo il servizio de Le Iene nessuno si fida più di nessuno (Corsport)
Italian referee Federico La Penna checks the Video Assistant Referee (VAR) during the Italian Serie A football match Inter vs Torino on November 22, 2020 at the Giuseppe-Meazza (San Siro) stadium in Milan. (Photo by MIGUEL MEDINA / AFP)

Arbitri, dopo il servizio de Le Iene nessuno si fida di nessuno. Lo scrive il Corriere dello Sport che fa il resoconto di una giornata ad altissima tensione tra gli arbitri. Giornata che si chiude con una call con i direttori di gara. Ecco cosa scrive il quotidiano sportivo.

Molti arbitri delusi, su tutti Mazzoleni e Orsato

Ecco il Rocchi in versione Al Pacino, nel ruolo dell’allenatore che motiva i suoi prima di una sfida decisiva per i play off: «Non molliamo un centimetro, io non mollo un centimetro, uno che sia uno da qui al 30 giugno. Non permetto a nessuno di infangare il lavoro nostro ma soprattutto non permetto a nessuno di infangare il lavoro vostro». Molti erano delusi. Carbone, Mazzoleni e Orsato su tutti: «Chi dissente senza mostrare la faccia non può essere un uomo e dunque, non può essere un arbitro»; «Siamo una squadra, non siamo un gruppo»; e una battuta «La Givova (lo sponsor dell’AIA) non darà più le felpe col cappuccio».

La sostanza è che vorrebbero non arbitrare (o fare il Var) con questo o quello, perché la fiducia dopo quello che è successo è venuta meno. Rocchi ha sfoderato il Denzel Washington di Remember the Titans, una storia vera di integrazione bianchi/neri ai tempi delle tensioni razziali in America: «Vi prego di guardare chi è accanto a voi come un fratello, anche se non lo è. Per me siete tutti innocenti, e se esiste il personaggio col cappuccio, verrà da me e dirà che ha fatto una cazzata. Possiamo andare avanti in un modo solo: mettiamo i coglioni tutti insieme. Andate in campo senza problemi, dritti e fate squadra. La nostra fiducia in voi è totale. Per fare una grande partita dovete essere in sei, non siete nessuno per giudicare».

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