Non ama sedurre, segue i suoi principi: la franchezza e il sacro rispetto degli orari e dell’alimentazione.

Luis Enrique è un allenatore vincente dal profilo molto riservato. L’Equipe ha provato a fare un ritratto dell’allenatore del Psg:
“A 53 anni, Luis Enrique resta un personaggio piuttosto riservato. Completo, schietto, plasmato dal suo passato movimentato di ex giocatore passato dal Real Madrid al Barça e dalla sua lunga esperienza ad alto livello, l’allenatore del Psg non cerca di sedurre o divertire le tribune. Che si tratti della sua comunicazione, del suo rapporto con il gioco e la prestazione, della sua gestione, tutto è condizionato dall’unica cosa che conta per lui: attuare la sua filosofia.
Una delle prime regole messe in atto da Luis Enrique al suo arrivo al Psg è stata quella di richiedere ai giocatori di firmare un foglio presenze ogni mattina al campus di Poissy. Anche coloro che non si allenano sono stati tenuti a conformarsi. Il messaggio è chiaro: vuole che ogni giocatore si impegni a giocare, il rispetto degli orari per lui è fondamentale così come il rigore durante le sedute di allenamento. Non ha nulla contro il buon umore se questo è accompagnato da totale coinvolgimento e serietà.
Ciò vale anche per quel che succede al di fuori del campo. Appena arrivato, il tecnico ha inviato un assistente a visitare i locali della movida della Ville Lumière; quest’ultimo monitora anche i social network, identifica le persone intorno a loro e i luoghi dove escono. La società pensa così di sapere dove e quando escono i giocatori, e reagisce con discernimento: a volte è necessario portare i giocatori a recuperare la concentrazione, a volte invece si chiude un occhio. L’ex allenatore del Barça è stato giocatore ed è consapevole che ci sia bisogno di staccare ogni tanto. Finché il giocatore sta facendo bene e i suoi dati fisici sono buoni, concede lo svago.
Allo stesso modo, ha favorito la partenza di alcuni dirigenti quest’estate perché gli era stato descritto uno stile di vita inadeguato ad alti livelli. Un rigore che applica a se stesso: a parte qualche ristorante, non esce mai, è ossessionato dal lavoro”.
La forma fisica
“La professionalità richiesta da Luis Enrique ai suoi giocatori riguarda innanzitutto il loro strumento principale: il corpo. È molto concentrato, per non dire ossessionato, dall’alimentazione. Tiene d’occhio i pasti, i cui menù sono supervisionati dal nutrizionista Juan José Morillas. Luis Enrique si affida soprattutto a una macchina Dexa, uno scanner (costoso) che fornisce dati molto precisi sulla composizione corporea: massa grassa, magra, muscolare, densità ossea… Con l’obiettivo di avere un controllo totale sul peso della propria forza lavoro”.
Una persona diretta
“Quando parla con i suoi giocatori è molto diretto e dice le cose con franchezza. Non si rivolge allo stesso modo a Mbappé e a un giovane ma parla a tutti indipendentemente dallo status, a differenza di Mauricio Pochettino o Christophe Galtier che avevano rapporti minimi con i giovani“.