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Il Milan ha un problema di leadership, ha bisogno di Ibrahimovic (Gazzetta)

Zlatan non è più un’opportunità, è una necessità. C’è feeling con Cardinale che arriva a Milano per la Champions: i due potrebbero incontrarsi

Il Milan ha un problema di leadership, ha bisogno di Ibrahimovic (Gazzetta)
AC Milan fans cheer prior to the Italian Serie A football match between AC Milan and Hellas Verona on June 4, 2023 at the San Siro stadium in Milan. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Il Milan ha un problema di leadership, ha bisogno di Ibrahimovic, Lo scrive la Gazzetta dello Sport all’indomani della sconfitta interna contro l’Udinese. Sconfitta che – come scrive sempre la Gazza – ha ufficialmente aperto la crisi del Milan.

Scrive il quotidiano sportivo milanese a proposito di Milan e Ibrahimovic:

Il ko con l’Udinese, il terzo nel giro di quattro partite, ha emesso una sentenza: questo Diavolo ha un problema di leadership. In campo manca un giocatore che riesca a trascinare e chi si era assunto le responsabilità da capobranco – vedi Leao – continua a faticare. E allora, quella che fino a ieri veniva inquadrata come una grande opportunità è diventata una necessità: il Milan ha bisogno di “zlatanizzarsi”, Ibra serve come il pane.

Lui e Cardinale si sono incontrati a settembre e sono rimasti in contatto, il feeling c’è e a certificarlo è stato lo stesso Cardinale: «Lo sto conoscendo e mi piace molto perché è un leader nato. Abbiamo bisogno di più leader, la nostra è una squadra giovane e credo che uno come Zlatan potrebbe essere efficace, sia come consigliere per me che come spirito di leadership per tutta la squadra». Con queste premesse, e con il contesto attuale, il ritorno di Cardinale a Milano offre l’assist ideale. Poi toccherà a Ibra buttarla dentro, come ai vecchi tempi: Zlatan ha preso tempo per accettare ma è il momento dell’accelerata. 

LE RESPONSABILITÀ DI PIOLI (NAPOLISTA)

Il Milan perde in casa con l’Udinese, Pioli si avvicina all’uscita. Bordate di fischi a San Siro. L’Udinese non aveva ancora vinto in questa stagione.

Il dio del calcio si fa sempre sentire. Se sostituisci Leao e Giroud con Okafor e Jovic (è accaduto a Napoli una settimana fa), sei destinato a un brutto avvenire. Il dio del calcio ti punisce. È quel che è successo a Stefano Pioli allenatore (non sappiamo ancora per quanto) dei rossoneri che questa sera a San Siro sono riusciti nell’impresa di perdere in casa – diremmo anche meritatamente – con l’Udinese di Cioffi (tecnico malvisto dai tifosi che non capiscono niente a ogni latitudine: è una delle poche certezze del mondo del calcio). Ha anche schierato Jovic dal primo minuto.

Senza dimenticare l’iniziativa orwelliana del Milan nel tentativo di condizionare i giornali on line. Sconfitta meritata su tutta la linea.

Il gol decisivo lo ha segnato nella ripresa Pereyra su rigore. Dopo lo svantaggio il Milan ha annaspato, non è che prima brillasse. Tranne un sussulto nel finale. Inutile. A questo punto forse Antonio Conte potrebbe affacciarci dalle parti di Milanello.

Il Milan resta terzo in classifica a sei punti dall’Inter. I rossoneri hanno l’alibi degli infortuni, stasera si è aggiunto Theo Hernandez. Ma vale la legge dell’inizio, quella che (per nostra fortuna) abbiamo imparato al Maradona.

 

 

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