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Disastro Napoli, al Maradona i tifosi fischiano dopo la sconfitta contro l’Empoli (VIDEO)

Il tecnico francese si becca i fischi di tutto l’impianto sportivo per la prestazione fornita oggi. Fischi anche per la squadra.

Disastro Napoli, al Maradona i tifosi fischiano dopo la sconfitta contro l’Empoli (VIDEO)
Ci Napoli 27/08/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Napoli-Empoli come Caporetto, l’ultima sconfitta che segna uno spartiacque chiaro nella stagione azzurra. Lo 0-1 subito in casa brucia più di ogni altra brutta prestazione e dei risultati negativi. I motivi sono tanti, pure troppi. A cominciare dalla formazione messa in campo da Rudi Garcia e dalla confusione dimostrata in campo dai giocatori fin dal fischio d’inizio.

Ma come ripete da diverso tempo il direttore del Napolista, Garcia non è che il sintomo della malattia. Eppure allo stadio Maradona il colpevole sembra solo uno: Rudi Garcia. Il tecnico francese si becca i fischi di tutto l’impianto sportivo per la prestazione fornita dalla squadra oggi. Fischi anche per la squadra.

Infatti risulta difficile spiegare alcune involuzioni. Non può essere solo responsabilità del tecnico se la cattiveria manca anche nei contrasti. Basti pensare ai vari Di Lorenzo, Anguissa e Olivera. Pilastri della cavalcata scudetto ieri, automi inerti e deboli oggi.

Il commento del direttore Massimiliano Gallo:

La sconfitta interna con l’Empoli penultimo in classifica dovrebbe a questo punto spingere anche i più riottosi a comprendere che c’è un responsabile del disastro, l’uomo che a Napoli hanno odiato per oltre dieci anni (quando era un grandissimo presidente) e ora osannano perché lo sentono affine a loro. Finalmente napoletano.

Senza soffermarci di nuovo su principi che ripetiamo da tempo, dal momento della sua fotografia con gli ultras (foto che ha sancito l’inizio della ahilui napoletanizzazione di De Laurentiis), via via il Napoli è arretrato nel familismo più spinto, ispirato dalla politica di un uomo solo al comando. Adl appunto. Che ha assunto via via più ruoli: direttore sportivo, motivatore, suggeritore in conferenza stampa e finanche allenatore. Corrado Guzzanti lo definirebbe De Laurentiis transformer.

Mesi di monarchia De Laurentiis hanno prodotto una squadra che a novembre ancora non si capisce che cosa sia. E non è questione di nostalgia di Spalletti. Basterebbe sapere dove si stia andando. Con un allenatore (Garcia) pubblicamente delegittimato e commissariato in maniera che possiamo considerare ai limiti dell’offensivo. Certamente entro i parametri del mortificante (sia pure con 3,2 milioni netti di stipendio, ricordiamolo). Con i calciatori più importanti – Osimhen e Kvaratskhelia – con situazioni contrattuali precarie. Quarto in campionato, a sette punti dalla vetta (ora c’è la Juventus) che stasera potrebbero diventare otto e con la prospettiva poco allettante di giocarsi la qualificazione in Champions all’ultima partita contro i portoghesi del Braga.

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