Zaniolo e Tonali, la Procura ha analizzato i loro telefonini (Gazzetta)
Potrebbero essere interrogati in settimana. Dai telefoni l'inchiesta potrebbe allargarsi. A Zaniolo e Tonali si è arrivati partendo da Fagioli

AC Milan's Italian midfielder Sandro Tonali (R) fights for the ball with Roma's Italian midfielder Nicolo Zaniolo during the Italian Serie A football match AC Milan and AS Roma at the San Siro stadium in Milan on January 6, 2022. (Photo by Miguel MEDINA / AFP)
Zaniolo e Tonali potrebbero essere interrogati in settimana (Gazzetta). Scrive il quotidiano:
L’analisi degli smartphone e dei tablet sequestrati nei giorni scorsi a Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali detta i tempi dell’indagine condotta dalla Procura di Torino. Gli accertamenti sono proseguiti anche nelle ultime ore e, se tutto dovesse andare secondo programmi, a inizio settimana il lavoro del reparto informatico dovrebbe essere terminato e il quadro in mano al pm Manuela Pedrotta, titolare dell’inchiesta torinese, ancora più chiaro. A quel punto gli inquirenti potrebbero anche interrogare i due azzurri, già rientrati nei rispettivi club in Inghilterra, ma con in mano più elementi e forse anche qualche traccia in più per valutare l’eventuale allargamento del cerchio ad altri giocatori. Non a caso a Zaniolo e Tonali si è arrivati partendo da Nicolò Fagioli, già interrogato nei mesi scorsi, tanto dalla Procura di Torino quanto da quella federale.
Zaniolo e la madre
Zaniolo, dopo il coinvolgimento nell’affaire scommesse, scrive il Corriere della Sera: “rapine e aggressioni misteriose a Roma: il calcioscommesse apre nuovi scenari”.
Scrive il quotidiano di Cairo:
«Troppo facile vedere una donna sola, minacciarla e derubarla. Poi non lamentatevi…». Nel maggio 2019 Nicolò Zaniolo, adesso travolto dal caso scommesse, allora idolo della folla romanista, commentò così sui social l’aggressione subita all’Eur dalla madre Francesca Costa: due banditi a volto coperto l’avevano rapinata della borsa e dell’orologio griffati. Solo uno dei tanti episodi misteriosi che hanno accompagnato l’esperienza giallorossa dell’attaccante.
E ancora: la doppia brutta avventura della madre con la malavita, derubata di un’auto nel garage e poi aggredita di persona da una coppia di banditi arrestati e condannati.
Nello stesso periodo le scritte contro di lui e contro la madre — sempre presente nella vita social del figlio — a Trigoria e al Colosseo.
Dulcis in fundo, il 30 gennaio scorso, poco prima dell’addio, l’inseguimento in auto di pseudo tifosi fino alla sua abitazione a Casal Palocco. Insulti, minacce di morte, la famiglia terrorizzata. Allora uscì la storia degli ultrà arrabbiati per la sconfitta della Roma a Napoli. Oggi invece non si esclude che lo scenario potesse essere diverso.