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Il mio Union Berlino-Napoli è durato due minuti e sette secondi

Gli highlights. E salvo solo il gol di Raspadori su assist di Kvara: li rivedrò a lungo. Garcia non l’ho capito ma so che mi diventerà simpatico

Il mio Union Berlino-Napoli è durato due minuti e sette secondi
Berlino (Germania) 24/10/2023 - Champions League / Union Berlino-Napoli / foto Imago/Image Sport nella foto: esulanza gol Giacomo Raspadori ONLY ITALY

L’altra sera non ho potuto guardare Union Berlino-Napoli e non ho potuto conoscere il risultato fino a mezzanotte.

Accendo lo smartphone e sono già disponibili i primi highlights di Sky, durata del video 2.07, quindi una versione più breve dei circa tre minuti di solito visibili il giorno dopo. Vedo che il Napoli ha vinto, non so come abbia giocato, se abbia meritato o meno. Non so niente. Di quei 2.07 gli unici dieci secondi che hanno davvero senso sono quelli del gol di Raspadori. Un’azione strepitosa di Kvara, ma uno smarcamento e rapidità di esecuzione di Giacomino altrettanto incantevoli. Kvara, scopro, dirà, che la sua bella azione non sarebbe servita a niente se Raspadori non l’avesse conclusa così bene. Già. La cosa più bella che fa Kvara viene dopo il dribbling: alza la testa e vede lo smarcamento di Raspadori, palla passata all’indietro e via. La cosa più bella che fa Raspadori è la scelta che fa prima del tiro: smarcarsi e venire incontro sul primo palo. Certo poi calcia benissimo, ma è il movimento precedente che decide il gol. Questo gol è così bello che sarà uno tra i tanti che andremo a riguardare ogni tanto. Lo spazio di quell’azione, pochi secondi, ricavati da un video di 2.07 secondi, ricavato da una partita di novanta minuti.

Vado a dormire e sono queste le cose che so della partita e, pensandoci bene, sono queste le cose che saprò anche in futuro. So le cose importanti? Forse. So le cose che faranno memoria sportiva? Sicuramente.

I giorni dopo leggo un po’ di commenti e articoli sul gioco del Napoli. Scopro che gli azzurri hanno giocato, quando non male, in maniera non piacevole. In parecchi scrivono di noia, sbadigli e cose simili. Leggo l’analisi tattica di Alfonso Fasano – che di solito ci prende perché rimane sempre oggettivo – e ne percepisco uno certo malinconico sconforto, non tanto per la bellezza perduta ma per una certa mancanza di visione del presente e del futuro del gioco di Garcia. Per Alfonso, il tecnico del Napoli gioca come si giocava 15 anni fa, che bello avrei avuto ancora 37 anni. Ma non li ho più e poi il Napoli 15 anni fa non era niente di che. Chi mi legge di solito sa che io sono fissato con la bellezza, con il gioco spettacolare, con i calciatori che hanno una visione, con l’armonia di squadra. Amo una squadra in cui tutti sanno cosa fare e dove poi chi ha talento disattende il copione per inventare. Allo stesso tempo – e qui torno a Kvara – detesto la bellezza fine a sé stessa. Non servono a niente cinque dribbling meravigliosi se non portano al gol, se non a farci dire: Wow, oppure Uanema. Però, se proprio non si deve vincere, meglio perdere giocando bene, mostrando al pubblico qualcosa di spettacolare. Una partita non bella ma vinta in trasferta in Champions League, a Berlino, non solo ci può stare ma deve renderci comunque felici, perché si è vinto con un gol bellissimo e si è vinto perché si voleva vincere. Non proprio due dettagli. I grandi poeti sanno che una bellissima poesia non la ricorderà nessuno se sbagli i due versi finali (assist di Kvara e gol di Jack).

Dopo aver letto i vari commenti capisco che forse la partita non sarebbe piaciuta nemmeno a me, ma di certo avrei ricordato la tensione, l’attesa per il gol, la suggestione di vedere lo stadio di Berlino gremito e colorato. Quindi penso che sarebbe stato meglio vederla nonostante tutto.

Il Napoli non sta vivendo un periodo semplice, non ho ancora capito Garcia, ma se andiamo avanti così – mi conosco – mi diventerà simpatico. Insomma, ha fatto diversi errori, ha sbagliato alcune partite, ma (nonostante il lauto stipendio) meritava un pochino di rispetto in più. E rispetto significa anche esonerarlo, e rispetto significa anche una dirigenza meno pagliaccia. Detto questo, stiamo a vedere. Il gioco dell’anno passato non tornerà, speriamo arrivi qualcosa di accettabile.

Tornando alla partita non guardata (una delle più non guardate di sempre), al mio smartphone spento, al gol di Raspadori, cosa resta oltre i tre punti? Cosa resta anche a chi ha guardato la partita, anche a chi si è annoiato? Resta quello che rimane sempre, che si tratti di una bella partita o di una brutta partita: andare a cercare il video, di due, tre, quattro minuti che siano, fare un po’ di avanti e indietro con il cursore fino a trovare l’esatto momento in cui Kvara riceve il pallone. Play.

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