La Federcalcio spagnola licenzia l’allenatore della Nazionale femminile Jorge Vilda dopo il caso Rubiales
Il commissario tecnico aveva applaudito alla decisione di Rubiales di non dimettersi dopo il bacio sulle labbra a Jenni Hermoso

Spain's defender #20 Rocio Galvez is congratuled by President of the Royal Spanish Football Federation Luis Rubiales (R) next to Spain's Jennifer Hermoso after winning the Australia and New Zealand 2023 Women's World Cup final football match between Spain and England at Stadium Australia in Sydney on August 20, 2023. Spanish football federation chief Luis Rubiales' apology for kissing star player Jenni Hermoso on the lips after Spain won the Women's World Cup is "insufficient" and his gesture "unacceptable" Spanish Prime Minister said on August 22, 2023. Rubiales, 45, kissed Hermoso as he handed the Spanish team gold medals after they beat England 1-0 in the final in Sydney, provoking outrage in Spain. FRANCK FIFE / AFP
La Federcalcio spagnola ha licenziato l’allenatore della Nazionale femminile di calcio, Jorge Vilda, a tre settimane di distanza dalla vittoria della Spagna al Mondiale femminile. L’esonero è collegato al caso Luis Rubiales per il quale, proprio oggi, la Federazione ha chiesto scusa con una lettera pubblicata sul suo sito ufficiale.
Vilda aveva mostrato il suo appoggio a Rubiales quando questi aveva rifiutato di dimettersi dopo le critiche ricevute per il bacio sulle labbra dato a Jenni Hermoso, giocatrice della Nazionale femminile di calcio, durante i festeggiamenti per la conquista del titolo mondiale, il mese scorso, a Sydney.
È stato il presidente ad interim della Federcalcio, Pedro Rocha, a notificare la decisione a Vilda, scrive Marca, in un incontro tenutosi stamattina presso la sede della Federazione. Vilda lascia la Nazionale femminile dopo otto anni in panchina.
Anche l’allenatore della Nazionale maschile, Luis de la Fuente aveva appoggiato Rubiales e venerdì scorso si era scusato per quello che ha definito un «errore umano imperdonabile».
Queste le parole di de la Fuente:
«Vista l’attenzione data ai miei applausi in assemblea, voglio spiegare la situazione vissuta lì. Ho ricevuto dure critiche, del tutto meritate. Me ne scuso. Sono fatti ingiustificabili. Sono andato in assemblea convinto che ci fosse l’addio a un presidente e lui ha fatto l’esatto contrario. Questi gesti non rappresentano i miei valori né il modo di agire nella vita. Sono sempre stato i per l’uguaglianza e il rispetto. Nei miei 26 anni da allenatore ho ha sempre avuto un comportamento impeccabile. Né Jenni né il resto dei suoi compagni di squadra sono responsabili di ciò che è accaduto dopo la finale della Coppa del Mondo. Vorrei voltare pagina e parlare ancora di calcio».